AS Roma

Buona la seconda per Mou: in questa fase delle sue avventure 11 trofei su 26

Nell’annata bis ha trionfato in Europa (e non solo) con Porto e Inter. Con Chelsea e Real Madrid le vittorie in campionato. A secco solo con lo United

Mourinho in allenamento (As Roma via Getty Images)

Mourinho in allenamento (As Roma via Getty Images)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
06 Luglio 2022 - 12:31

José ingrana la seconda: ha avuto ufficialmente inizio ieri, con il raduno e il primo allenamento a Trigoria, la seconda annata di Mourinho sulla panchina della Roma. È ancora vivissimo negli occhi e nel cuore il trionfo storico di Tirana, che ha riportato i giallorossi a sollevare un trofeo europeo dopo 61 anni, ma lo “Special One” non ama crogiolarsi sui successi passati e guarda già al futuro, come è giusto che sia. Anche perché spesso, nella sua carriera, la seconda stagione è stata foriera di grandi successi con i club che ha allenato. Non che sia una regola, ovvio, ma come scrisse Agatha Christie «tre indizi fanno una prova». Oporto, Londra, Milano, Madrid, poi di nuovo Londra: in giro per l’Europa, Mou ha saputo coronare in più di una circostanza il suo lavoro sulla distanza dei 24 mesi. La speranza di tutti i romanisti è che possa riuscirci anche stavolta. 

Capolavoro in patria

Essendo approdato sulla panchina del Porto nel gennaio 2002, per Mou il 2002-03 è per certi versi la seconda stagione alla guida dei Dragoes. Già in patria centra un triplete, forse meno prestigioso rispetto a quello con l’Inter, ma altrettanto straordinario: José guida Ricardo Carvalho e compagni alla conquista del campionato (con un punteggio record di 86 punti) e della Coppa di Portogallo, strappata in finale all’Uniao Leiria, squadra che aveva allenato per sei mesi prima di accasarsi proprio a Oporto. In mezzo a questi due successi, il trionfo internazionale: la Coppa Uefa conquistata il 21 maggio a Siviglia, battendo 3-2 il Celtic Glasgow di Martin O’Neill (dopo aver fatto fuori il Besiktas ai quarti e la Lazio in semifinale). Se qualcuno, non considerando i primi sei mesi coi Dragoes come una stagione, volesse considerare il 2003-04 come la seconda annata di José, il bilancio è persino migliore: vittoria della Primeira Liga, della Supercoppa di Portogallo e soprattutto della Champions League. 

London calling

Al Chelsea nasce la leggenda dello “Special One”: riporta al trionfo in Premier i Blues dopo 50 anni e alza al cielo anche la Coppa di Lega. Al secondo anno tutti lo aspettano al varco, ma il portoghese non si fa certo spaventare dalle pressioni: esordisce prendendosi il Community Shield (2-1 all’Arsenal) e vince un altro campionato (con 91 punti, 8 in più rispetto al Manchester United). In Champions viene fermato agli ottavi dal primo Barcellona “marziano”, che di lì a poco vincerà la Coppa. 

Il triplete

Esonerato dal Chelsea, approda all’Inter per realizzare l’ossessione Champions di Massimo Moratti: ci riesce al secondo anno, facendo fuori il Barcellona di Guardiola e Messi in semifinale (3-1 e 0-1) e il Bayern Monaco del suo mentore van Gaal all’ultimo atto. Prima di sollevare la coppa dalle grandi orecchie, ha comunque tempo per vincere Coppa Italia e campionato, purtroppo a spese della Roma. Conquistato il triplete e riportati i nerazzurri sul tetto d’Europa dopo 45 anni, il mago di Setubal decide di trasferirsi al Real Madrid. In Champions si ferma per tre volte alle semifinali, ma nella seconda stagione (2011-12) riesce a conquistare la Liga, strappandola alla schiacciasassi blaugrana: addirittura 100 punti per i Blancos, che rompono l’egemonia catalana tornando al successo dopo quattro anni di digiuno. 

Ritorno in Inghilterra

Nel 2013 José torna al Chelsea a sei anni di distanza: nel primo anno della nuova avventura non arrivano trofei, ma al secondo le cose vanno decisamente meglio. Il portoghese guida i Blues al trionfo in Premier League (con 87 punti, 8 in più rispetto al Manchester City) e in Coppa di Lega - l’attuale Carabao Cup - in finale contro il Tottenham (2-0 firmato Terry e Diego Costa). Al Manchester United invece la tendenza si inverte: alla prima stagione (2016-17) porta nella bacheca dei Red Devils il Community Shield, la Coppa di Lega (la quarta per José, che eguaglia il record di Sir Alex Ferguson e Pep Guardiola) e l’Europa League con l’aiuto di un altro attuale romanista, Chris Smalling. Il secondo anno però si chiude senza trofei, con la FA Cup che sfuma in finale.  Al Tottenham avrebbe anche avuto l’opportunità di giocarsi la finale di Coppa di Lega, ma la dirigenza degli Spurs decide di esonerarlo prima che questa si disputi. La seconda stagione a Roma è appena iniziata: se sarà un successo o meno, lo dirà il tempo.

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