Tre per quattro: Mourinho tra difesa a 3 o a 4, Pellegrini ago della bilancia
Il mercato sta modificando la rosa in direzione delle preferenze del tecnico. A prescindere dal sistema scelto, il capitano sarà al centro della squadra
Il mercato va avanti, acquisti e possibili arrivi cominciano a dare un'idea della Roma che sarà. Allo stato attuale delle cose il mercato del club giallorosso recita il seguente copione: preso Nemanja Matic (il regista), chiusa la trattativa con il Lille per Celik (terzino destro difensivo, più adatto a una linea a quattro che non a giocare esterno a tutta fascia), si lavora alacremente per limare le distanze con il Sassuolo per riportare a Trigoria Davide Frattesi (centrocampista box to box, da linea a 2 o a 3, perfetto per caratteristiche da affiancare a Matic, nuovo regista giallorosso). si cerca un altro centrocampista (Houssem Aouar del Lione piace e non poco alla dirigenza della Roma, anche perché dotato di spiccate doti offensive) e si lavora a esterni alti di fascia di qualità (i nomi noti sono quelli del portoghese Gonçalo Guedes e di Solbakken). A voler fare 1+1, cosa che nel calcio si rivela spesso un errore, la strada verso una variante del 4-2-3-1 sembra praticamente spianata, per il gradimento del tecnico e per i giocatori cercati. Per sapere qualcosa di più in questo senso bisognerà aspettare almeno qualche settimana di lavoro della squadra, sperando che Tiago Pinto riesca a consegnare a Mourinho il maggior numero possibile di titolari per il ritiro in Portogallo, ma la storia dello Special One in questo senso potrebbe aiutare nei ragionamenti e nelle previsioni.
Il modulo più utilizzato dal tecnico della Roma, fin dalle prime esperienze in panchina, è stato il 4-2-3-1, seguito dal 4-3-3 e dal 4-4-2. L'utilizzo della difesa a 3 da un punto di vista cronologico si riferisce soprattutto al suo periodo al Tottenham e all'ultima (felice) stagione in giallorosso, perché nel resto della sua carriera la scelta su questo assetto è ricaduta pochissime volte. In entrambi i precedenti lo Special One si è adattato con intelligenza e spirito pratico alle caratteristiche della rosa, dei giocatori e soprattutto ha saputo sfruttare il meglio delle strutture impostate dai tecnici precedenti. Delle partite delle quali è possibile ottenere informazioni relative all'assetto tattico impiegato dall'allenatore giallorosso, le proporzioni nella scelta sono assolutamente sbilanciate, anche rispetto alla difesa a tre o a quattro: 33 volte il 3-5-2, 15 volte il 3-4-1-2, 12 volte il 3-4-2-1, 4 volte il 3-4-3, 480 volte il 4-2-3-1, 31 volte il 4-3-1-2, 198 volte il 4-3-3, 162 volte il 4-4-2, 5 volte il 4-3-2-1, 8 volte il 4-5-1, 5 volte il 5-4-1, 2 volte il 5-3-2, 22 volte il 4-1-4-1. Anche a Roma aveva iniziato con il 4-2-3-1, sistema tattico del quale dopo il pareggio contro il Sassuolo disse: "Fino a che finisco la mia carriera il 4-2-3-1 è il mio modulo preferito, ma una cosa è quello che preferisci, un'altra è cosa hai a disposizione". Un conto è stato adattarsi a stagione in corso, per necessità (e con grande successo), un altro è programmare. Il prossimo anno potrebbe essere quello giusto per tornare al suo modulo di riferimento, quello che gli ha dato le più grandi soddisfazioni in carriera e grazie al quale, restando all'interno della sua esperienza nella capitale, è riuscito a far esplodere tutto il talento di Lorenzo Pellegrini.
Il numero 7 giallorosso è l'ago della bilancia della Roma mourinhana, non solo perché ne è il cuore pulsante e per l'impatto in attacco tra gol e assist (rispettivamente 14 e 7 nell'ultima stagione), ma anche per l'enorme mano che dà alla squadra in termini di supporto alla fase difensiva. In questo senso, l'heatmap in campionato del capitano giallorosso rende benissimo l'idea: è lui l'uomo ovunque della Roma di Mourinho, giocatore capace di dare equilibrio in difesa e allo stesso tempo (o nella stessa azione) concludere o portare al tiro i compagni. In altri tempi, su queste pagine ci fu la felice intuizione del "4-2-te-1", riferendosi all'utilizzo di Javier Pastore da parte di Eusebio Di Francesco. Ecco, quello che potrebbe accadere il prossimo anno è esattamente questo: se sarà 4-2-3-1 vedremo Lorenzo muoversi alle spalle di Abraham e al centro del gioco, se sarà 3-4-1-2 (o varianti) Pellegrini giocherà come in questa stagione, se sarà 4-3-3 potrà essere impiegato come interno di centrocampo, ruolo in cui si è formato e ha giocato nei primi anni di carriera, dividendosi fra le due fasi. Tutto questo, chiaramente, sempre con grande libertà di movimento e di interpretazione del ruolo. Mourinho pronunciò l'ormai celebre frase: "se ne avessi tre, giocherebbero tutti e tre". E così è stato, dall'inizio alla fine: in stagione i tifosi della Roma hanno visto Lorenzo difendere la porta da un gol beffa al 95' contro il Venezia già retrocesso, hanno visto Pellegrini spedire in rete punizioni e tiri con dolce continuità, hanno visto il capitano della Roma creare occasioni per i propri compagni (in media 2.4 passaggi chiave a partita). A giudicare dai movimenti di Tiago Pinto sul mercato l'idea di Mourinho è quella di alzare il livello della qualità intorno al numero 7, colonna portante, simbolo e leader della squadra giallorossa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA