Ciak si (ri)gira: la seconda chance di Viña nella Capitale
L'uruguaiano verso la conferma. Dopo una prima stagione chiusa in negativo, l’esterno numero cinque avrà l’opportunità di rilanciarsi a Roma
La prima non è stata buona, nonostante si sia conclusa con una gioia straordinaria per lui e tutti i tifosi giallorossi e con delle bellissime foto con la coppa della Conference League tra le braccia, ma Matias Viña quest'anno potrebbe avere una seconda chance, cosa rara nel calcio di oggi. Il terzino uruguagio, nato il 9 novembre 1997 a Empalme Olmos, arrivato in giallorosso la scorsa estate dal Palmeiras per la non indifferente cifra di 13 milioni di euro, nella sua prima stagione agli ordini di Mourinho non è riuscito a imporsi, anzi, nonostante l'assenza di Spinazzola e la quasi totale mancanza di alternative credibili, soprattutto nella prima parte di stagione. La stagione si è sviluppata fra alti e bassi, con alcune prestazioni più convincenti (per esempio quella con la Juventus, a Torino) e altre decisamente meno, almeno fino all'esplosione di Nicola Zalewski, gettato nella mischia dallo Special One durante Roma-Verona, partita dopo la quale è diventato il padrone della fascia sinistra. Con ogni probabilità il terzino sinistro ex Palmeiras ha pagato la stanchezza del periodo precedente all'arrivo in giallorosso, ma soprattutto il ruolo che ha dovuto ricoprire con il cambio di modulo a stagione in corso, con il passaggio al 3-4-2-1.
Arrivato con la fama di essere un giocatore con spiccate doti offensive, in realtà Matías ha dato il meglio nella fase difensiva, come dimostrano i dati relativi a blocchi (42) e intercettazioni (42). Soltanto due, invece, gli assist regalati ai compagni durante la stagione. Un eventuale passaggio alla difesa a 4 durante la prossima stagione potrebbe essere salutare anche per l'uruguagio, che avrebbe tempo e modo di lavorare con più calma alle spalle di Spinazzola, che si riprenderà finalmente il proprio posto sulla fascia, in maniera tale da poter assimilare con calma il gioco di Mourinho in tutte le sue sfaccettature, senza il peso di essere l'unica alternativa sulla sinistra. Lui e il numero 37, uno più difensivo e l'altro più offensivo, potrebbero rappresentare una coppia affidabile per lo Special One, che nella notte di Tirana, nel momento più delicato (quando mancavano pochi istanti al fischio finale e durante il forcing degli olandesi) ha scelto di mandare in campo proprio Viña, al posto di uno sfinito Rick Karsdorp, addirittura sulla fascia destra. Le sue prestazioni la scorsa stagione non sono state indimenticabili, ma non ha mai fatto una polemica e non ha mai creato problemi all'allenatore e al gruppo. Tra pochi giorni la squadra si radunerà per il ritiro e Matías avrà la chance di cominciare a riscrivere la propria storia con la maglia giallorossa, ripartendo (quasi) da zero. Nel calcio di oggi avere una seconda possibilità è una fortuna, soprattutto con José Mourinho, sfruttarla nel migliore dei modi è un dovere.
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