Spina attaccata: il valore del rientro a pieno regime
Dopo una stagione di recupero è tornato in tempo per trionfare a Tirana. Ora sarà una risorsa in più: con Zalewski (e Viña) su quella fascia la Roma è al sicuro
Un un mercato in cui la Roma sta cercando di rinforzarsi con colpi mirati, c'è una parte del campo in cui Pinto (e con lui anche Mourinho) è relativamente tranquillo e non ha la stretta necessità di "puntellare", almeno in entrata: la fascia sinistra. Il motivo di questa condizione ha un nome e un cognome: Leonardo Spinazzola.
La scorsa stagione per lui è stata quella della fatica, della tenacia e del recupero dall'infortunio che allo scorso Europeo, giocato fino ai quarti da protagonista assoluto, aveva fatto spaventare tutti gli appassionati e i romanisti ancora di più. «È stato terribile quando non vedevo i risultati - ci aveva detto a pochi giorni dalla finale di Conference League - entravo a Trigoria alle 9, uscivo alle 16, il muscolo era come morto. Penso che quello sia stato il momento peggiore. Mi sentivo impotente. Poi c'è stato il cambio e sono ripartito». La prima convocazione con lo Special One è arrivata in occasione della gara in casa con la Salernitana del 10 aprile scorso, il 9 maggio ha giocato un minuto sul campo della Fiorentina, per poi tornare a essere titolare con la Roma in casa contro il Venezia, 380 giorni dopo l'ultima volta. Un vero e proprio calvario che ha messo alla prova la tenuta psicologica dell'ex Juve, ma che è terminato in tempo per farlo tornare a sentirsi un «giocatore vero», citando Mourinho.
Come un acquisto
Quando è rientrato lo ha fatto per davvero, a pieno regime, arrivando a disputare anche 23' nell'indimenticabile vittoria sul Feyenoord. Festeggiato, e neanche poco, il trionfo europeo ed effettuato anche il ritorno in Nazionale, ora Spinazzola si sta godendo le vacanze e si riunirà alla sua squadra per affrontare la prossima stagione dall'inizio. Per Mourinho il suo è quasi come un nuovo acquisto, una risorsa determinante che va ad aggiungere un'alternativa sul lato in cui il tecnico portoghese si è "inventato" Zalewski, rivelatosi probabilmente come più grande sorpresa dell'annata. Con uno Spina in più si può persino pensare di tornare a giocare con la difesa a quattro e rimettere il giovane talento polacco in posizione più avanzata, su quella linea di trequarti in cui ha disputato buona parte delle gare con la Primavera che era di De Rossi. Nel computo degli esterni sinistri, va messo anche Viña: alla prima stagione da romanista non ha brillato, ma va considerato il tempo di ambientamento e che da quando è arrivato dal Palmeiras a quando ha iniziato a giocare con la Roma il nazionale uruguagio non si era mai fermato.
Adesso però, con la nuova stagione alle porte, sulla fascia sinistra la Roma è al sicuro e molto, se non tutto, è dovuto al rientro a pieno regime di Spinazzola
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