AS Roma

Pochi infortuni: mens sana in corpore sano con Mourinho

Tra i giallorossi rari i ko muscolari. Smalling è quello che ne ha beneficiato più di tutti. L’inglese quest’anno è stato solo tre volte ai box

PUBBLICATO DA Valerio Bertolelli
16 Giugno 2022 - 08:30

Quando la mente è sana anche il corpo è sano. Così dicevano i nostri antenati, quelli che hanno conquistato tutto il mondo allora conosciuto. Secondo i romani, infatti, avere la famosa «mens» sana contribuiva ad avere un «corpore» in salute.

Il motto è andato avanti per secoli e secoli, con Mourinho che proprio nella Città Eterna sembra averlo fatto suo. Con l'arrivo dello Special One, infatti, c'è stato innanzitutto un cambiamento di mentalità dei giocatori, che hanno mostrato un'aggressività e una voglia di vincere diversa. Lavorare sulla testa ha creato la «mente sana» a cui è seguito il corpo, grazie al grande lavoro di José e del suo staff. Rispetto all'annata precedente, infatti, gli infortuni muscolari sono sensibilmente diminuiti, con i giallorosso che sono tornati nella media di una normale squadra di Serie A, non maledetta dal flagello dei muscoli di cristallo.

Se si confronta la stagione 2021/2022 e quella precedente, ossia 2020/2021, si può vedere come la differenza sia abissale. Nella scorsa annata, infatti, sono stati ben 35 gli stop muscolari che hanno lasciato la Roma senza diversi giocatori titolari. Quello che ha accusato il colpo più di tutti, e che sembrava destinato a non diventare il pilastro della difesa romanista come lo è ora, è Chris Smalling. Il centrale inglese è stato fermo ai box diverse volte con i muscoli e le ginocchia che davano spesso problemi all'ex Manchester United. Da quando c'è il portoghese in panchina, invece, sono state solo tre le volte in cui il numero 6 si è fermato per infortunio. Grazie a questa inversione di marcia, l'inglese è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante sia nelle gerarchie, che nel cuore dei tifosi.

Proprio il popolo giallorosso in questa stagione ha letto con un pizzico di amarezza le formazioni solo in poche occasioni. Quest'anno, infatti, sono stati 14 gli infortuni muscolari che hanno costretto ai box Pellegrini e compagni. Chi non si è mai fermato per più di una partita per questi problemi sono stati Gianluca Mancini, Rick Karsdorp, Marash Kumbulla, Jordan Veretout, Nicola Zalewski e Tammy Abraham. L'attaccante inglese qualche volta è stato sostituito per dei problemi ai flessori, ma poi è sempre tornato a giocare. Uno che ha dato parecchie volte forfait, invece, è stato El Shaarawy, che non è riuscito a invertire la tendenza dello scorso anno. E sulle orme del Faraone troviamo Henrikh Mkhitaryan. Anche se l'armeno ha saltato poche partite, nel finale di stagione è stato in panchina per diversi match a causa di un infortunio alla coscia che lo ha costretto ad essere sostituito a gara in corso durante la finale di Tirana. Infine, c'è stato un solo stop muscolare anche per Lorenzo Pellegrini, che è stato ai box per ben 13 partite.

Un cambiamento c'è stato anche nel tipo dio infortunio accaduto di più rispetto allo scorso anno. In questa stagione, infatti circa il 28% degli stop è dovuto a infortuni alla coscia. In quella 2020/2021, invece, più del 34% è stato causato da problemi al bicipite femorale, quello che spesso si sente tirare quando si tenta un allungo. Anche se la percentuale dei due ko sembra uguale va ricordato come il primo riguarda 4 casi, il secondo 12.
Infine, un dato che non bisogna sottovalutare, e che permette di per fare pace con queste statistiche, è il numero di partite giocate dalla Roma. Considerando tutti gli impegni, con almeno la semifinale europea raggiunta, i giallorossi hanno giocato più di 100 partite nelle ultime due stagioni.

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