Ecco Matic, il gigante serbo che ha stregato Mourinho
Forza fisica, abilità nei passaggi e 194 centimetri di altezza. Alla Roma sarebbe la terza volta che lavora con lo Special One dopo Chelsea e Manchester United
La prima stagione di José Mourinho sulla panchina della Roma si è conclusa nel migliore dei modi, con il quinto posto in Serie A e la vittoria della Conference League. Proprio su questi due risultati verranno gettate le basi per la prossima annata, dove lo Special One è chiamato a migliorare i risultati ottenuti. Prima di questo, però, sarà Tiago Pinto a dover migliorare la rosa della Roma andando ad acquistare quei giocatori che serviranno per colmare le lacune individuate durante la stagione. La prima è sicuramente quella del centrocampo, dove José avrebbe voluto avere un regista sin dalla scorsa estate. Dopo aver adattato Cristante, Oliveira e Mkhityaryan in quella posizione, con quest'ultimo che lascerà Trigoria il 30 giugno, Mou ora vuole avere un titolare di ruolo e per questo ha messo nel mirino Nemanja Matic, centrocampista di trentatré anni del Manchester United, in scadenza tra qualche settimana.
Dati giocatore
Nome: Nemanja Matic
Data di nascita: 1 agosto 1988
Luogo di nascita: Sabac, Serbia
Età: 33 anni
Altezza: 194 cm
Nazionalità: Serba
Squadra attuale: Manchester United
Posizione: Centrocampista centrale, Mediano
Piede: Sinistro
Presenze in campionato: 28
Presenze in Nazionale: 48
Nemanja Matic, ai tempi del Benfica, rincorre Leo Messi (Getty Images)
Carriera
Nemanja Matic comincia la sua carriera all'età di 9 anni con la maglia del Radnicki Obrenovac, con cui gioca fino ai 12 anni. Le sue qualità vengono notate dalla Stella Rossa che nel 2000 lo prende con sé per poi cederlo nel 2004 al Partizan Belgrado. All'età di 17 anni veste la maglia del Jednistvo Ub, lasciato l'anno successivo per andare a giocare in Serie B serba con il Kolubara all'età di 17 anni. Le sue prestazioni con i neroverdi gli permettono di attirare l'attenzione degli sloveni del Kosice, con cui gioca 55 partite. Le sue qualità cominciano ad emergere piano piano e con la maglia dei gialloblù si guadagna le prime chiamate in Nazionale Under 21. Il suo approdo nel calcio che conta avviene già nel 2009, quando passa al Chelsea, dove però non ha praticamente spazio nella cavalcata che si concluderà con la vittoria della Premier League e dell'FA Cup. I Blues lo mandano in prestito al Vitesse, con cui gioca in totale 29 partite, segnando 2 gol e fornendo 3 assist. Le sue prestazioni in Eredivisie lo portano nel mirino di alcuni big club europei, come il Benfica, che decide di prenderlo per puntellare il centrocampo. Nel primo anno a Lisbona vince la coppa di lega portoghese, mentre in quello successivo viene eletto miglior giocatore della stagione raggiungendo anche la finale di Europa League.
Il suo ultimo anno al Benfica, il 2013-2014, è il migliore per Matic che vince il titolo di miglior giocatore serbo, la coppa portoghese, la coppa di Lega portoghese e anche il titolo dell'allora Liga Sagres. Dopo aver dimostrato tanto, anche a livello europeo, il Chelsea decide di riacquistarlo grazie alle idee di un grande allenatore portoghese José Mourinho. Lo Special One spende circa 25 milioni per riportarlo a Londra, dove vincerà due volte ancora la Premier League e una volta la coppa di Lega inglese. Nel 2017, dopo 151 partite con la maglia del club londinese, cambia squadra rimanendo sempre in Inghilterra.. Stavolta, le sue prestazioni sono chiede dal Manchester United, dove c'è sempre Mourinho che lo acquista per circa 45 milioni. Con i Red Devils sono ben 189 le gare giocate con 4 gol e 11 assist. La scorsa stagione, poi, ha raggiunto la finale di Europa League, persa contro il Valencia.
Davide Santon tenta di togliere il pallone a Nemanja Matic in Chelsea-Newcastle dell'8 febbraio 2014 (Getty Images)
Descrizione tattica
Non c'è bisogno neanche di fare troppi sforzi per capire quali sono i punti di forza di Matic. Con i suoi 194 centimetri di altezza, il gigante serbo è un ottimo mediano vecchio stile, in grado di intercettare le linee di passaggio avversarie e di contrastare con forza chi porta il pallone. Vista la sua altezza, i duelli aerei rappresentano uno dei punti di forza di Nemanja, che in 25 gol segnati in carriera, 6 li ha siglati proprio di testa. Tra le sue migliori qualità, poi, c'è anche quella di avere un ottima visione di gioco e capacità di fare passaggi precisi. La sua abitudine è di far filtrare il pallone tra le linee avversarie, giocando spesso in verticale. Se sono a disposizione terzini o esterni di spinta, poi, i suoi filtranti sono diretti anche a loro, sempre in verticale e sempre con l'obiettivo di superare le linee di pressione avversarie. Secondo i dati di WhoScored, il trentartreenne serbo ha una media di 45 passaggi a partita con una percentuale di riuscita dell'87%. Numeri importanti per il centrocampista che ha nella velocità il suo punto debole. A trentatré anni e con un fisico abbastanza pesante, Matic non ha più la reattività e l'agilità di un tempo, che può essere compensata con la grande esperienza.
La gabbia dei giocatori del Brentford intorno a Matic, nel match del 2 maggio 2022 (Getty Images)
Curiosità
Nella sua presentazione allo United, Mourinho disse che Matic ha tutto quello che cerca in un calciatore: fedeltà, consistenza, gioco di squadra e ambizione. Proprio questo passaggio allo Iunited fece infuriare Antonio Conte, allora sulla panchina del Chelsea, che raccontò come Matic fosse fondamentale per la vittoria del titolo. Nel 2018 non indossò il papavero rosso in occasione del Remembrance Day, il ricordo di tutti i caduti dell'esercito Britannico della Prima Guerra Mondiale. Il motivo venne spiegato tramite Instagram in cui rivelò il motivo: la distruzione nel 1999 del suo villaggio da parte della Nato in occasione dell'operazione Allied Force, avvenuta nella Guerra in Kosovo. Il suo primo gol in Nazionale è stato segnato il 29 maggio 2015. Il portiere avversario era Rui Patricio. Nel 2013 si classificò secondo per il Fifa Puskas Award grazie a un gran tiro al volo che si infilò sotto l'incrocio. Quell'anno, però, vinse Ibrahimovic con la celebre rovesciata in Inghilterra-Svezia.
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