Il tripudio di Tirana: dove il sogno è diventato realtà
I romanisti premiati con la coppa, la Kombëtare Arena dall’inizio alla fine è casa nostra, le lacrime di Mourinho e della squadra, il primo trofeo di Dan
A partire dagli inni non c'è stata partita. «1927 As Roma», è stata la coreografia dei sostenitori della Roma, oro e porpora. Il tripudio, la nemesi romanista è arrivata a Tirana. Mourinho che bacia Friedkin, la Curva Sud, la squadra. La gioia assoluta. Roma-Tirana-Tirana-Roma. José portato in trionfo sotto il settore ospiti. I cori e i canti romani rilanciati con gli altoparlanti dell'impianto nazionale di Tirana. I coriandoli d'argento, il nome AS Roma scritto sulla coppa. «We're the champions» cantata proprio a noi. Sì. A Tirana il sogno è realtà. A Roma è il sogno è realtà. E lacrime, lacrime ovunque. Nel cuore Sud dell'Arena Kombëtare, che ha trattenuto il fiato per l'infortunio di Mkhitaryan dopo solo un quarto d'ora di gioco ed è esploso dopo poco più di un altro quarto d'ora, quando Zaniolo ha mezzo scucchiaiato sotto la curva del Feyenoord e ha portato in vantaggio la Roma.
Nello stadio grande atmosfera prima del fischio d'inizio con i romanisti come al solito commoventi durante l'inno (qualche scaramuccia nel settore degli olandesi per qualche "infiltrato" romanista che non è arretrato e infine è stato portato via dagli steward). Qualche posto vuoto di troppo, anche nei settori delle due tifoserie protagoniste della finale (magari lì stavano tutti più stretti e vicini, ma in tribuna?), all'interno dell'Arena Kombëtare, a dispetto delle previsioni della vigilia e della corsa (folle in molti casi, ancora ieri mattina davanti alle fan-zone si offrivano biglietti a 2.500€ per la gioia di alcuni fortunati venditori) al biglietto che in uno stadio così piccolo lasciava presagire almeno un tutto esaurito.
La giornata più lunga
È passata più tranquilla quella di ieri, dopo la nottata burrascosa in città con gli scontri tra le due tifoserie e le forze dell'ordine, con il foglio di via per una manciata di romanisti. I cortei dei sostenitori delle squadre hanno seguito logicamente i due lati opposti dello stadio oltre che della città, con cordoni di polizia e transenne che invitavano i passanti a utilizzare i percorsi per "nazionalità" e provenienza. Misure di sicurezza che hanno funzionato nelle ore a ridosso della partita. I tifosi giallorossi giunti in corteo all'Arena Kombëtare.
«È una grande gioia partecipare a una finale. Siamo convinti che la Roma possa crescere ancora e arrivare presto ai massimi livelli», aveva detto alla cena di gala presso il Teatro dell'Opera organizzata dall'Uefa Dan Friedkin alla vigilia. E così è stato, così è. Una dichiarazione d'intenti, arrivata direttamente dalla voce del patron texano, non così abituato a parlare e più propenso ad agire.
Tribuna vip
Tante, tantissime le personalità di spicco che hanno raggiunto la capitale albanese in occasione della finale di Conference League. Primo fra tutti Francesco Totti, tra i più attesi, che ha raggiunto Tirana via Milano e Monaco, per sostenere la Roma. Lo storico numero 10 giallorosso si è ricongiunto col figlio Cristian, partito nella mattinata di ieri insieme, tra gli altri, ad Antonello Venditti, immortalato in aeroporto con i tifosi giallorossi insieme all'attore Edoardo Leo, e l'ex presidentessa Rosella Sensi, invitata dal club. E Serse Cosmi, in veste di tifoso.
Totti ha partecipato a un pranzo di gala con Edi Rama, premier albanese, e Armando Duka, numero uno della federcalcio albanese di cui la leggenda giallorossa è invitato speciale. Una tavolata di romanisti, con altri ex campioni della Roma come Aldair, Vincent Candela e Gigi Di Biagio. Ovviamente a tifare Roma anche l'ambasciatore italiano a Tirana, Fabrizio Bucci di dichiarata e accesa fede giallorossa. Alla fine, festa grande per tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA