Roma-Feyenoord, le pagelle: hic sunt leones
Smalling bullizza tutti gli avversari con maestosità, Zaniolo suggella il suo supertorneo. In mediana è come Cristante comanda. Magia per Spina
E all'improvviso, l'apoteosi. Cento minuti sono serviti: duri, sofferti, vissuti col cuore in gola come si conviene alla finale di un torneo europeo. Ma alla fine il popolo romanista ha finalmente avuto il tripudio che meritava. E il resto del continente ai suoi piedi. Muto. È qui la festa.
9 RUI PATRICIO La presa scivolosa sul primo squillo che arriva crea brividi sugli spalti, non sulla schiena del portoghese, che non è tipo da contemplare paure e subito dopo l'intervallo chiude la porta con due interventi prodigiosi. Il 22° clean sheet è anche il più dolce. A essere tosto come una roccia ci pensa Rui.
9 MANCINI Dalle sue parti si aggira Sinisterra, il pericolo numero 1. Ma i timori reverenziali non gli appartengono e gli ringhia contro. Quando si spinge davanti confeziona l'assist per Nico che sblocca il match. Il resto è Mancio, leone vero.
10 SMALLING Già dalle prime battute scaccia via le ansie congenite alla sfida e ogni pallone nei pressi dell'area di Rui. Bullizza gli olandesi senza vantarsene, mura chiunque lo sfidi a duello e sbaglia zero, con maestosità da leader nato. E s'innalza nell'alto dei cieli. Chris Superstar.
9 IBAÑEZ Con Smalling in versione extralarge e Mancio che mostra il grugno a ogni avversario, Roger parrebbe destinato a ricoprire il ruolo di comprimario del reparto. Ma si tratta della difesa, non è un male.
9 KARSDORP Di fronte alla sua ex squadra e in una finale, entra carico a pallettoni. Tanto da unire alla solita corsa, la ruvidità da terzino vecchio stile. Finisce stremato ma pazzo di gioia: da giallorosso, altro che orange.
9 CRISTANTE Nella formazione a trazione anteriore l'interdizione grava quasi interamente su di lui, che certo non è tipo da schivare i sacrifici. Si cala in una parte che conosce a memoria e la mediana diventa roba sua. Come Cristante comanda.
9 MKHITARYAN La sua partita dura poco più di un quarto d'ora. Valeva la pena tentare con le sue doti a disposizione. E la presenza in finale è il giusto premio a un magnifico talento.
9 ZALEWSKI Dalla Primavera al tetto d'Europa in un anno, il salto è enorme e può dare vertigini. Ma con quella personalità si Zale e basta.
9.5 ZANIOLO L'uomo del destino. Gioca dal 1', iniziando subito a strappare. Poi segna un gran gol che suggella il suo strepitoso torneo e soprattutto vale il trofeo. Da gran Nico.
9 PELLEGRINI Capitano vero. Attacca, difende, si scontra per difendere i suoi. Per una volta chissenefrega della brillantezza, conta la tigna. E quella coppa, che alza anche nel nome dei suoi predecessori con la fascia.
9 ABRAHAM Si sbatte tanto, tira poco. È la differenza fra i centravanti dediti alla squadra da quelli concentrati su se stessi. Tammy tutto.
9 OLIVEIRA Entra a freddo senza fare una piega, anzi regalando la sua esperienza internazionale. Sergio, la targhetta è quella Uefa. Sul trofeo.
9 VERETOUT Corsa, volontà. Coppa anche sua
9 SPINAZZOLA La magia è il trionfo anche suo.
9 VIÑA Entra, subito può festeggiare.
9 SHOMURODOV Partecipa all'esplosione finale.
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