I Friedkin tifano con noi, alla Kombëtare Arena presente tutta la dirigenza
Hanno assistito all’allenamento a Trigoria, poi sono volati a Tirana. Esaltano la Roma sui social e continuano il percorso verso il delisting
Presenti. Del resto, nessuno può davvero sorprendersi che la famiglia Friedkin sia a Tirana al fianco della squadra in quella che sarà la serata più importante da quando hanno acquistato la società giallorossa. Dan e Ryan Friedkin, sin dal primo giorno, sono stati una presenza quotidiana, anche al di là di quello che si poteva immaginare prima ancora che, il cinque agosto di due anni fa, si mettessero le firme sul passaggio di consegne del pacchetto di maggioranza del club. Si diceva, allora, che Ryan sarebbe diventato il presidente, trasferendo la sua residenza a Roma, con papà Dan che avrebbero seguito il tutto un po' più da lontano. Tutto è stato, meno che così. Perché anche mister Dan di fatto ha preso il ruolo di presidente e la residenza a Roma, ribadendo giorno dopo giorno la sua vicinanza ai colori giallorossi.
Figuratevi, allora, in una serata come questa. Ieri mattina hanno fatto una puntatina anche a Trigoria per seguire l'allenamento di rifinitura. Ryan, insieme a Tiago Pinto, si è sistemato in panchina per seguire i giocatori e il lavoro di Mourinho. Poi una volta concluso, papà e figlio si sono preparati alla partenza, programmata con largo anticipo. Un programma che ha previsto l'invito anche per la dottoressa Rosella Sensi (non si sa se l'ex presidente ci sarà stasera a Tirana), al contrario di James Pallotta che, per quello che sappiamo, non ha ricevuto nessun invito a presentarsi a Tirana. A conferma di un rapporto che non è mai decollato. Qualcuno infatti ricorderà le parole non proprio carine dell'ex presidente rivolte alla famiglia Friedkin nel momento in cui, scoppiata la pandemia, l'affare sembrò saltare dopo la richiesta di una diminuzione del prezzo di cessione che era stata già fissato a settecentoquindici miloni di euro (qualche mese dopo si chiuse il deal a cinquecentonovantuno milioni, debiti compresi).
Tutto questo, comunque, conta poco. Ora interessa solo questa finale a cui i Friedkin assisteranno con la consapevolezza, dopo poco più di venti mesi di proprietà, di poter far riaprire la bacheca giallorossa, tristemente chiusa da quattordici anni (nel caso, speriamo che ci si ricordi dove sono le chiavi). La famiglia proprietaria della Roma è sbarcata ieri nel pomeriggio a Tirana con un volo privato. Per quello che sappiamo, fedeli a una riservatezza ormai proverbiale e a una scelta di non invadenza delle questioni legate alla squadra, hanno preso posto in un albergo diverso da quello dove alloggiano Mourinho, i suoi discepoli e gran parte della dirigenza del club, dall'amministratore delegato dottor Pietro Berardi in giù.
I Friedkin, ovviamente, anche alla vigilia della finale, hanno mantenuto il loro proverbiale silenzio, anche se attraverso il Friedkin Group hanno manifestato la loro vicinanza alla Roma, chiedendo ai tifosi di tutto il mondo di farsi sentire. E' da qualche settimana che la famiglia texana sta utilizzando i social per far sentire la sua voce. La dirigenza giallorossa, a scaglioni, da domenica scorsa ha cominciato a trasferirsi a Tirana (ieri gli ultimi arrivi). Saranno ovviamente tutti presenti allo stadio.
I Friedkin, comunque, anche ieri hanno continuato a lavorare all'Opa e al successivo delisting. Pure ieri sono state acquistate altre 301.449 azioni (sempre al prezzo di 0,43 centesimi ad azione). Sull'argomento c'è poi da registrare una novità. La società, infatti, ha emesso un comunicato per ufficializzare un avviso di sospensione dei termini istruttori dell'Opa, cosa necessaria per una precisa richiesta dalla Consob che ha richiesto ulteriori documenti per completare l'istruttoria necessaria prima del lancio ufficiale dell'Opa. Questo vuole dire che il via slitterà di qualche giorno in cui, comunque, i Friedkin potranno continuare ad acquistare azioni.
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