AS Roma

Cufré: "De Rossi a 15 anni già soffriva per il derby, ci tiene tantissimo"

L'ex difensore della Roma parla del lavoro del tecnico: "Di Francesco fa un ottimo lavoro, ci sono giocatori importanti che possono fare la differenza".

PUBBLICATO DA La Redazione
27 Febbraio 2019 - 13:12

L'ex difensore giallorosso e attuale allenatore del Cruz Azul, Leandro Cufré, ha parlato questa mattina ai microfoni di Roma Radio:

"Sono in Italia sia per lavoro che per piacere, Roma è la mia seconda città. Trigoria è cambiata un po', l'ho lasciata nel 2006 dopo il Mondiale. Ogni volta che venivo qua non riuscivo a vedere una partita. Ho rivisto i ragazzi che stavano in cucina, i magazzinieri, Tempestilli, gli addetti stampa… Sono loro la Roma".

Che idea ti sei fatto sulla Roma?
"Si deve trovare equilibrio perché i giocatori ci sono. Di Francesco fa un ottimo lavoro, i risultati sono quelli che vediamo, ma ci sono giocatori importanti che possono fare la differenza. Spero si ritrovi equilibrio e che si vinca sabato il derby".

Sensazioni sul derby

"E' tosto, stanno vicino in classifica. Chi vincerà farà la differenza per il resto del campionato. Il derby di Roma è diverso rispetto agli altri, è bello viverlo sia fuori che dentro. Ho vissuto tanti derby, qua se ne parla tutta la settimana, si vive un'esperienza unica. I giocatori si alzano e si addormentano pensando al derby e questo non succede da altre parti. E' intenso".

L'importanza di vincere partite come quelle in Champions?
"Ti alza l'autostima, ci credi ancora di più nel lavoro che fai. Vincere fa sempre bene. Quando sei in due competizioni come Serie A e Champions si deve vincere sempre".

L'ultimo derby che hai giocato è il famoso 2-0 che ha sancito il record di 11 vittorie consecutive…
"Bello, c'era Totti fuori con le stampelle. De Rossi aveva 15 anni e già soffriva come un matto (ride ndr). Ci tiene tanto, non molla mai".

Un suggerimento per vivere meglio il derby?
"Le vivevo tutte intensamente le partite, perché vivo intensamente tutta la mia vita. Nel derby si dà ancora di più".

Sulla nuova avventura da allenatore.
"Ho esperienze fatte da calciatore che sono stati errori e ho visto errori degli allenatori, che adesso non rifarei. Quando si perdeva una partita non uscivo di casa, neanche per portare i bambini ed è un errore. E' il mio lavoro e io devo vivere la mia vita. In Argentina se si perde una partita è finito il mondo".

Il giocatore della roma che ti piace di più in questo momento?
"Manolas mi piace molto, non molla mai e ha carattere. Poi dico De Rossi, perché è il simbolo e Dzeko, che è uno che fa la differenza".

Pronostico?
"Ero a Frosinone e abbiamo vinto, speriamo di vincere anche sabato, anche per i ragazzi, per il mister, per tutti coloro che lavorano qui".

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