Feyenoord, comincia oggi il ritiro in Portogallo
Gli olandesi vogliono prepararsi al meglio per la finale di Conference League. Trauner: "Gara diversa stiamo contando i giorni, Vogliamo vincere la finale"
Inizia oggi il ritiro del Feyenoord in Portogallo in vista della finale di Conference contro la Roma, in programma il 25 maggio all'arena Kombëtare di Tirana. Durerà fino a sabato 21 maggio. Pochi giorni di concentrazione e relax per preparare al meglio la sfida più importante della stagione degli olandesi, a differenza dei giallorossi che invece ben poco potranno rilassarsi col campionato ancora in corso e un piazzamento europeo da conquistare con le unghie e con i denti, preferibilmente già prima della finale. È un'occasione unica e irripetibile per la maggior parte dei giocatori del Feyenoord, come rivelato ieri da Gernot Trauner ai microfoni di ad.nl, quotidiano olandese: "È una partita diversa da quelle che ho giocato in carriera ma essere nervoso per qualcosa che non vedi l'ora di fare non è da me - esordisce il 30enne centrocampista austriaco - Ho iniziato a giocare a calcio per vincere trofei e questa è una grande opportunità per noi. Vogliamo vincere la finale, stiamo contando i giorni. Non dimenticherò presto questa stagione - conclude l'ex LASK - ma questo include anche una vittoria nella finale. Anche quando ne parlo non sento i nervi tesi, è quello che volevamo, quindi semplicemente non vediamo l'ora".
È un'occasione unica appunto, che difficilmente gli ricapiterà nel corso della carriera: la voglia di giocare è tanta. E infatti, incalzato sui suoi recenti problemi al tendine del ginocchio, risponde perentoriamente: "Non preoccuparti, in finale ci sarò". Ha parlato dell'imminente, si fa per dire, finale ai canali ufficiali del club anche anche Arne Slot, allenatore del Feyenoord: "Nessuno si aspettava un risultato simile, ma noi non siamo ancora soddisfatti. È bello essere in finale europea, ma c'è un'altra cosa che sarebbe molto più bella ed è vincere la finale di Conference. Non si tratta solo di forza mentale, ma anche di forza fisica. Siamo incredibilmente in forma. Se non possiamo vincere sulla qualità - conclude il tecnico olandese- abbiamo bisogno di portare il ritmo di gioco al livello a noi più consono, in modo che possiamo fare la differenza anche dal punto di vista fisico. Siamo più forti e più in forma rispetto all'avversario".
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