AS Roma

La promessa di una madre, la finale. Ecco perché la chiamano magica

Se c’è una cosa che ho imparato nel corso di tutta la mia vita è proprio che una mamma – così come un papà – quando promette, mantiene

PUBBLICATO DA Danilo Per la Roma
18 Maggio 2022 - 08:35

Questa è la storia di una promessa. Una promessa fatta più di trent'anni fa da una madre a un figlio. E se c'è una cosa che ho imparato nel corso di tutta la mia vita è proprio che una mamma – così come un papà – quando promette, mantiene. Anche se intanto intorno a lei, a loro, è cambiato tutto: abitudini, stili di vita, circostanze. Anche se intanto siamo cambiati pure noi, che andiamo sempre così di corsa che certe volte ci dimentichiamo pure dove stiamo andando. E allora, per raccontare questa storia, andiamo controtendenza e torniamo indietro nel tempo. A quella primavera del 1991 quando Rudi Voeller regalò alla ROMA la finale di Coppa Uefa buttando nella porta del Broendby un pallone che pesava come un macigno perché si portava dietro la storia di una squadra e, con lei, di un'intera tifoseria. Tra cui Luca, un adolescente con la faccia pulita, la sciarpa giallorossa al collo e la testa piena di sogni da realizzare. Come quello, proprio a portata di mano, di poter andare allo stadio per assistere a quella finale contro l'Inter. Lui che proprio in quell'anno aveva fatto il suo primo abbonamento andando a Trigoria perché all'epoca, a proposito di cambiamenti, per avere diritto alla riduzione ragazzi dovevi andarci di persona, portare la fotografia e, come nella migliore tradizione scolastica, presentarti accompagnato da un genitore. Era con lui sua madre, infatti. Era con lui sua madre pure quando non riuscì, dopo aver provato in ogni modo, a prendere il biglietto per la finale contro i nerazzurri. E mentre le lacrime gli solcavano il viso pieno di giovinezza lei – senza sapere come, senza sapere quando – gli fece una promessa: «Quando la ROMA conquisterà la prossima finale europea il biglietto te lo regalerà mamma». Sappiamo come è andata, sappiamo quanto tempo abbiamo dovuto aspettare. Fino a che, un anno fa, la signora Maria Grazia purtroppo è venuta a mancare, portandosi via pure un pezzo del cuore del figlio. Che, senza neanche illudersi troppo, a inizio maggio ha partecipato, come migliaia di altri tifosi, al sorteggio per i tagliandi di ROMA Feyenoord. Io non lo so se voi ci credete al destino… ma so che Luca è stato estratto. Perché quando una madre promette, mantiene. Sempre.

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