Kumbulla: "Da albanese, la finale a Tirana è un segno del destino"
"La Conference? Non sto nella pelle. Ora sta a noi completare l'opera battendo il Feyenoord. Gli albanesi sono riconoscenti per come sono stati trattati"
Sul calendari di tutti i romanisti, ma anche di altri appassionati c'è segnato in rosso il 25 maggio, giorno della finale di Conference League. A Tirana, più di preciso all'Arena Kombëtare, va in scena Roma-Fenyenoord, ultimo atto della competizione europea e della stagione per entrambi i club. La partita, rappresenta l'occasione di vincere un trofeo europeo che nella Capitale manca da parecchio tempo. Gli animi dei tifosi sono sicuramente agitati, così come lo sono quelli dei calciatori. Uno di questi è Marash Kumbulla, albanese originario proprio di Tirana Nord, che ha espresso le sue emozioni al Corriere dello Sport: "Non sto nella pelle, volevo raggiungere a tutti i costi la finale. È stato un segno del destino, ora sta a noi vincere". Così ha esordito il difensore centrale, che ha continuato: "Per fortuna i sogni si avverano. Per gli albanesi questa è una grande occasione. Sono molto riconoscenti con l'Italia per come sono stati trattati anni fa". "Buona part del pubblico sarà dalla nostra parte - ha scritto nell'articolo che porta la sua firma l'ex Verona -. Per me è un onore rappresentare il mio paese. Spero di giocare. Venite a sostenerci allo stadio!".
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