L'altro Var di Guida
È stata una Roma deludente, ma il rigore che ha aperto la partita è inesistente. L’arbitro, quello del derby che non vide il fallo su Zaniolo, è andato pure a rivederlo
Stanca. Spenta. Brutta. Rassegnata. Confusa. Sfasata. Molle. Scegliete voi l'aggettivazione migliore per fotografare la Roma fiorentina. Vanno bene tutti, per carità, perché a Firenze i giallorossi, pur con le attenuanti di un giovedì di coppa in cui si era dato di tutto e di più, hanno perso meritatamente per quello che si è visto in campo contro una Fiorentina che si stava giocando tutto in chiave qualificazione europea. Cosa, peraltro, che valeva anche per la nostra Roma che, ci auguriamo, da qui al venticinque maggio, dovrà dimenticarsi Tirana per affrontare Venezia e Torino, ultimi due ostacoli del campionato, per garantirsi comunque il pass europeo, cosa che potrebbe essere decisiva per affrontare con un pizzico di serenità in più la finale di Conference.
C'è un però, però. L'ennesimo di una stagione in cui il rapporto con la classe arbitrale tutto è stato meno che tranquillo, cosa che non diciamo perché abbiamo un cuore mezzo giallo e mezzo rosso, ma perché è stato certificato dalle numerose sospensioni a cui sono andati incontro parecchi degli arbitri che abbiamo trovato sulla nostra strada. A Firenze, senza voler togliere nulla alla squadra viola, si è purtroppo aggiunto un nuovo tassello alla serie di nefandezze a cui la Roma è stata sottoposta in questa prima stagione del ritorno di Mou in Italia (non citiamo a caso lo Special One che in questi mesi spesso è intervenuto, compreso ieri sera, sulla classe arbitrale).
Eppure, dirà qualcuno, ora c'è il Var, gli arbitri vanno a rivedere, come è possibile sbagliare? Risposta da un miliardo di dollari. Come certificato anche da quello che è successo a Firenze. Minuto due o giù di lì. Gonzalez punta la porta giallorossa, contrasto con Cristante, appena dentro la fatidica area si trova di fronte Karsdorp. Cade a terra, ma l'azione continua, l'arbitro Guida, vecchia conoscenza come vedremo, fa chiarissimi segni di continuare. Tutto finito? Ma quando mai. Perché Luca Banti, vecchia conoscenza pure questa, al Var vede quello che non c'è. Ha una visione, ma sbagliata. E quindi richiama Guida al Var che già aveva giudicato in campo non fischiando nulla. L'arbitro va a rivedere. Scorrono i replay, non si vede nessun tocco falloso sul giocatore argentino, la sensazione è che Guida confermerà la decisione presa in campo. Sbagliato. Dopo aver visto e rivisto, Guida si gira e indica il dischetto. Fantascienza calcistica (per dire l'ex arbitro Marelli commentatore su Dazn ha definito l'episodio inesistente).
Lo stupore, poi, ci ha messo un attimo a trasformarsi in incazzatura perché la memoria ci ha messo un attimo a farci tornare indietro al derby d'andata. Quello perso tra mille polemiche arbitrali. E allora ci siamo domandati: come mai lo stesso Guida quel giorno non prese neppure in considerazione il triplice fallo di Hysai su Zaniolo in area di rigore, lasciando giocare con la conseguenza che la Roma subì il secondo gol? E ancora: come mai, sempre quel giorno, il signor Irrati al Var, pur di fronte a un episodio di ben altra portata rispetto a quello di ieri sera a Firenze, non intervenne nell'auricolare per avvertire Guida di Pompei per dirgli di andare a rivedere l'episodio? Infine, proprio perché la memoria di un amico ce lo ha ricordato, il signor Luca Banti di Livorno che ieri sera era al Var l'undici novembre del 2018, è stato l'arbitro di quel Fiorentina-Roma (risultato finale uno a uno) in cui concesse un calcio di rigore ai viola per fallo di faccia di Olsen sullo scarpino di Simeone. Siamo sicuri che ricorderete tutti. Per completare il quadretto volete sapere chi era al Var quel giorno a Firenze? Orsato. Sì quello che in questa stagione, dopo aver convalidato un gol irregolare della Juve a Torino contro di noi, stravolse pure il regolamento annullando un gol di Abraham che doveva essere concesso rifugiandosi nella concessione di un rigore (che Veretout si fece parare).
Del resto la classe arbitrale italiana, quella dell'altro ieri, di ieri e di oggi, come la giri la giri, alla Roma può suscitare quasi esclusivamente ricordi amari per non dire di peggio (qualche anno fa i designatori arbitrali chiesero scusa alla Roma). Ora c'è questo nuovo episodio di Firenze ad arricchire una casistica negativa su cui si potrebbero scrivere libri. Intendiamoci, la Roma vista ieri sera probabilmente avrebbe perso comunque, ma il fatto è che quel non rigore ha cambiato il senso di una gara che Mourinho e i giallorossi avevano preparato in maniera del tutto diversa. Come certificato dalla scelta di una formazione quasi titolare, una punta in meno, un centrocampista in più, obiettivo gestire la prima parte della gara senza affaticarsi troppo per poi provare a fare la voce grossa nella seconda parte della gara. C'è stato però quel non rigore che ha stravolto completamente il piano partita preparato dallo Special One. Di fatto la Roma è stata costretta, per un errore colossale dell'accoppiata Guida-Banti, a giocare una partita del tutto diversa. Ha avuto le sue colpe, per carità, ma ribadiamo un concetto che abbiamo ripetuto mille volte: alla Roma date quello che le spetta. Ora sarà costretta ad andare comunque a Torino per giocarsi l'Europa diretta. Eppure è l'unica squadra italiana che può alzare un trofeo europeo. Si vede che piace solo a noi. Per cui, lo diciamo con anticipo, se mai a Tirana dovesse succedere quello che sogniamo, nessuno si azzardi a salire sul carro giallorosso. E' nostro, soltanto nostro.
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