Giannini: "La Roma di Mourinho ora mi piace tantissimo. Merita la Conference"
L'ex capitano romanista: "Col Leicester giornata meravigliosa. A Firenze Kumbulla e Veretout possono aiutare. Nel derby la svolta della stagione"
Giuseppe Giannini, storico capitano della Roma, ha da poco iniziato la sua avventura a Sky come opinionista. Intervistato dal Messaggero, ha avuto modo di dire la sua sulla squadra di José Mourinho, tra Conference League e corsa all'Europa in campionato. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
Pellegrini ha giocato tre semifinali europee, mentre gente come lei o Totti non c'è riuscita.
"Lorenzo è arrivato al posto giusto al momento giusto. Io sono arrivato alla Roma e gente come Falcao se ne stava andando, poi sono andato via io e sono tornati altri campioni. È così, ma sono fiero di quello che ho vissuto con questa maglia".
Magari un giorno si toglierà certe soddisfazioni in un'altra veste.
"Mai dire mai. [...] In passato Sensi mi mandò a parlare con Baldini ma me la giocai male, sono stato troppo impulsivo".
Le piace la Roma?
"Tantissimo, è diventata una squadra vera, che può vincere un trofeo. Lo meriterebbe".
La Conference è così scarsa?
"No. Intanto, è la prima edizione e comunque ha un valore. Poi la partita dell'Olimpico contro il Leicester è stata uno spot incredibile. [...] Vedrete, questo trofeo assumerà pian piano un valore diverso".
A Roma-Leicester uno stadio incredibile.
"Una giornata surreale, meravigliosa. [...] I colori, le bandiere, mi sono ricordato di un vecchio Roma-Juve con Eriksson e Roma-Parma dello Scudetto. Siamo a quei livelli, non scherzo. Ho visto da casa la partita con la Salernitana, era un sabato, stadio stracolmo. Cavolo, mi sono detto".
Mourinho è l'artefice di tutto?
"Ha dato un bel contributo. Lui è schietto, diretto, a Roma piace uno così. Un trascinatore, si è calato nel popolo, ha saputo prenderlo. Così come ha fatto con la squadra, rischiando: l'ha maltrattata cercando di avere una reazione e alla fine ce l'ha avuta. [...] Il derby è stato il punto di svolta, a Roma ha un significato particolare. Se lo vinci in quel modo, cambi direzione".
Che squadra è il Feyenoord?
"Una formazione senza fenomeni, ma gli olandesi sono all'avanguardia. Tatticamente sono intelligenti, con tradizione, sono una scuola di tutto rispetto. La Roma è favorita ma deve stare molto attenta".
Come si gestiscono le forze per la finale? A Firenze è giusto preservare qualcuno?
"Abraham e Pellegrini dovrebbero riposare, ma è complicato, sono due leader. Magari tieni fuori Zalewski e Zaniolo. Ci sono calciatori come Veretout e Kumbulla che possono dare garanzie, anche Oliveira".
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