Roma-Leicester, le pagelle: Lorenz da rabbia
Pellegrini suona la carica, firma l’assist e ci mette tanta garra nella fase più dura. Smalling è ancora sontuoso, Mancini e Ibañez i suoi degni scudieri. Zaniolo di sacrificio
Finalmente. In finale, ma non solo con la mente. È tutto vero: la Roma torna a giocare l'ultimo atto di una coppa europea dopo 31 anni, al termine di una gara scorbutica più che sofferta. Sbloccata subito e finita sulle gambe, anche per la tensione. Ma rischiando pochissimo. E straripando nella gioia di un popolo intero.
6,5 RUI PATRICIO Alla vigilia Mou aveva detto di sperare in un solo tiro (parato) verso la sua porta come all'andata. All'Olimpico ne arrivano due, entrambi nell'ultimo quarto d'ora, ma sono due "telefonate" cui il portoghese risponde con l'abituale sicurezza. E porta a casa il ventesimo clean sheet.
7 MANCINI Attento dal primo minuto al recupero, quando spazza l'area e ogni paura. Stavolta il giallo lo prende in avvio per eccesso d'irruenza su una palla che avrebbe potuto lanciare gli inglesi. Ma non ne resta condizionato: quando il gioco si fa duro, i duri giocano meglio.
8 SMALLING Replica la sontuosa prestazione dell'andata, riducendo Vardy a una comparsa. Nel gioco aereo svetta senza rivali, viaggiando a un'altra quota. Altissima, come il rendimento: il suo marchio sulla finale.
7 IBAÑEZ Col passare del tempo recepisce sempre meglio gli insegnamenti di JM: pochi fronzoli, tanta grinta e una spasmodica voglia di aiutare il gruppo, come quando resiste stoicamente ai crampi.
7 KARSDORP La sua velocità tiene a bada Barnes e chiunque gli vada incontro. Quando riparte è un cavallo da corsa che travolge ostacoli e a volte crea una "magnifica confusione", di quelle che esaltano la folla.
6,5 CRISTANTE Deve limitarsi al puro contenimento e figurarsi se uno come lui si tira indietro. Frangiflutti puro.
7 OLIVEIRA C'è traffico intorno a lui, ma si districa con l'attitudine di chi va in scooter a Roma. La gara impone sacrificio e anche se ripiegare non è il suo mestiere, mostra un insospettabile grugno. Alla fine prova a sorprendere Schmeichel e conquista un corner che sa di liberazione.
7,5 ZALEWSKI Parte subito forte, con personalità da veterano che ormai nemmeno stupisce più. Non sbaglia una scelta per oltre un'ora, poi paga anche lui lo scotto della stanchezza quando gli si spalanca la porta ma non trova il tiro. Eccesso di Zale.
8 PELLEGRINI Pronti via, chiama la carica. Nei minuti iniziali va al tiro più di chiunque altro e pennella sulla testa di Tammy l'assist dell'1-0. Ogni transizione passa da lui e se c'è da soffrire tira fuori la garra. Da Capitano, ben oltre la fascia.
7 ZANIOLO C'è poco spazio per le giocate d'alta scuola messe in mostra col Bodø e Nico dedica le sue sgroppate alla squadra, anche in fase difensiva. Impegno da applausi.
8 ABRAHAM Quello di Pelle è un cross col contagiri, ma lui vola in cielo e scarica in rete una saetta di testa. Poi si veste da assist-man con numero condito da tunnel. Ma quando è tempo di mettere da parte il fioretto e sguainare la sciabola, dà fondo alle riserve di energie e acido lattico. Commovente. Romanista.
6,5 VERETOUT Conquista e tiene il fondamentale possesso nell'extra-time.
6,5 VIÑA Entra e strappa un pallone sotto la tribuna che coincide col ritorno al ruggito dell'Olimpico.
6,5 SHOMURODOV Pochi minuti, col piglio giusto.
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