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Leicester, una storia di alti e bassi fino al trionfo targato Ranieri

Club fondato nel 1884, nel Leicestershire è pratica comune la caccia alla volpe: per questo l'animale compare nel logo dal 1948. La svolta con la cordata thailandese

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
25 Aprile 2022 - 14:03

La caccia alla volpe, che piaccia o meno, è da sempre una pratica tradizionale nel Leicestershire: inevitabile quindi che diventasse il simbolo del Leicester City Football Club. Eppure l'animale ha fatto la sua comparsa nel logo del club soltanto nel 1948, quindi più di sessant'anni dopo la fondazione. Fondazione che risale al 1884, quando un gruppo di studenti della Wyggeston School si unirono per dare vita al Leicester Fosse Football Club. Entrato a far parte della Football Association nel 1890, il club vive molti anni di alti e bassi, in cui il miglior risultato è un secondo posto (a un punto dallo Sheffield Wednesday campione d'Inghilterra) nel 1924-25.

Il primo titolo arriva a ottant'anni dalla nascita, nel 1963-64: si tratta della League Cup - l'attuale Carabao Cup - ottenuta battendo in finale lo Stoke City. Sulla panchina delle Foxes siede allora Matt Gilles, già bandiera del Leicester da calciatore, e ad oggi il tecnico più longevo nella storia del club. Tra i pali c'è Gordon Banks, votato dall'IFFHS miglior portiere inglese di tutti i tempi.

Qualche anno più tardi, nel 1971, arriva il trionfo in Charity Shield: in quanto campione della Second Division e promossi nella massima serie, il Leicester prende il posto dell'Arsenal - campione d'Inghilterra in carica - per giocarsi il trofeo in gara secca contro il Liverpool. Tra i pali un'altra leggenda del calcio inglese, Peter Shilton, ma il gol decisivo per l'1-0 che vale il titolo porta la firma di Steve Whitworth, ad oggi uno dei calciatori con più presenze (400) nella storia del club. Si tratta però di un altro successo isolato per le Foxes, che ben presto ricominciano a fare su e giù tra la Prima e la Seconda Divisione (sfiorando anche la retrocessione nella terza serie).

Da Lineker a O'Neill

Sul finire degli Anni 70 nelle file del club esplode un attaccante destinato a far parlare di sé: si chiama Gary Lineker, è nato e cresciuto a Leicester e nell'arco di cinque stagioni mette a segno 103 gol in 216 partite. La sua cessione all'Everton nel 1985, però, coincide con la ricaduta in Second Division. Per rialzarsi serve un altro nordirlandese come Rodgers: è Martin O'Neill, che porta la squadra in Premier League e, tra il 1996 e il 2000, rimpolpa la bacheca con due League Cup. Anche qui, come per Lineker, il suo addio ripiomba il Leicester nel limbo della seconda serie.

La nuova proprietà

Nel 2010 il club viene acquistato dalla cordata thailandese Asian Football Investments, guidata dal King Power Group di Vichai Srivaddhanaprabha: è la svolta che prepara il miracolo, seguita dall'ingaggio nel 2015 di Claudio Ranieri alla guida tecnica. Complici gli andamenti altalenanti di Manchester City, United, Arsenal e Chelsea, la squadra del tecnico testaccino prende la vetta della classifica: gioca un 4-4-2 roccioso, dove spiccano i talenti di N'Golo Kanté a centrocampo e Riyad Mahrez e Jamie Vardy in attacco. La cavalcata è impeccabile e, il 2 maggio 2016, il Leicester conquista uno storico titolo di campione d'Inghilterra (la stagione precedente aveva chiuso al 14° posto).

Il debutto in Champions League è da sogno, con il primo posto nel girone, ma in Premier le cose si mettono male e nel febbraio 2017 Ranieri viene esonerato. Il 27 ottobre 2018 il presidente Vichai Srivaddhanaprabha muore in un incidente in elicottero dopo la partita giocata col West Ham. L'exploit del 2016 si è rivelato isolato, ma on l'ingaggio di Rodgers nel 2019 la squadra è tornata a lottare per l'Europa e ad arricchire la bacheca. Del resto, i miracoli sono tali perché irripetibili.

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