AS Roma

Chris quando conta. Mou punta su di lui: ora serve la sua esperienza

Da fine gennaio ha ritrovato la forma ed è una garanzia di mentalità. “Risparmiato” per 70’ all’andata in Norvegia, punta il ritorno. Quattro gol stagionali: record

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
12 Aprile 2022 - 08:47

In momenti cruciali della stagione come questo, vengono fuori giocatori di mentalità ed esperienza. Quelli come Chris Smalling. Quando Mourinho prima della Salernitana ha chiesto uno sforzo in più nonostante la trasferta europea per «costruire un'atmosfera positiva per il ritorno col Bodø», citando lo stesso Mou, il difensore inglese lo ha preso in parola. Schierato titolare come accaduto in 18 delle ultime 19 giornate di campionato, ha concesso pochissimo agli attaccanti avversari e poi, per quel "più" chiesto dal tecnico, ha messo in porta il pallone del definitivo 2-1. Quel piattone di contro balzo sul cross tagliato di Veretout, fatto con calma olimpica e un discreto riflesso, vale la sua settima rete da quando veste la maglia giallorossa (quando lui è andato in gol la Roma ha sempre ottenuto i tre punti) e la quarta in stagione(eguagliato il record personale in carriera). «Non potevamo permetterci di non vincere - ha dichiarato dopo la rimonta dell'Olimpico - oggi era importante per i punti e per la gara di giovedì», confermando di aver ricevuto in pieno il messaggio di Mourinho, a parole e sul campo. Al di là della vena realizzativa, tra i centrali giallorossi è al pari di Ibañez, ma in 30 presenze a fronte delle 41 del brasiliano: Smalling si sta confermando con una ritrovata continuità come garanzia per la solidità della difesa. Con lui in campo, spesso accostato al duo Mancini - Ibañez, in campionato la Roma subisce molto poco (due reti concesse nelle ultime sei), anche grazie alla sua lucidità nell'uno contro uno e alla sua esperienza. Caratteristiche che portano Mourinho a gestirlo e preservarlo quando necessario: lo aveva lasciato in panchina giovedì scorso, anche per risparmiargli il «campo di plastica» norvegese, salvo poi doverlo chiamare in causa a 20' dalla fine per l'infortunio di Mancini e ha fatto lo stesso anche nella gara d'andata contro il Vitesse agli ottavi (inserendolo solo dopo il 90'). Quando il momento è decisivo però, l'allenatore sa di poter contare sull'inglese e dà a lui le chiavi della linea difensiva. L'ex Manchester United (club in cui ha lavorato anche con lo Special One nel post-Ferguson) sarà in campo dall'inizio all'Olimpico tra due giorni per una gara da dentro o fuori che può dire tanto della stagione della Roma. Sul campo ha dimostrato di recepire chiaramente i messaggi del tecnico ed è consapevole del ruolo che ha nella squadra. Poco dopo il gol vittoria ai granata, ha già fatto capire di avere la concentrazione giusta: «In casa contro il Bodø dovremo giocare con il carattere che abbiamo avuto nella ripresa». Una garanzia di esperienza e mentalità che saranno decisive per continuare ad andare avanti in Europa e ottenere il meglio in campionato: quando la Roma chiama, Smalling c'è

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