Roma, tra cori e boati: l'Olimpico è tutto per "Dibba"
I giallorossi ricordano il Capitano, applausi da parte delle due tifoserie. "Agostino nel cuore!" lo striscione esposto dai bambini sotto entrambe le Curve
Il coro si alza dalla Sud: «Ooh Agostino... Ago, Ago, Ago... Agostino-gol!», e prontamente viene raccolto dal gremito settore ospiti, occupato da circa 4.000 salernitani. Il potere di Agostino Di Bartolomei è anche questo: quello di unire per qualche minuto le due tifoserie. Tre giorni fa ricorreva l'anniversario della sua nascita, avrebbe compiuto 67 anni, e la Roma ha voluto onorare la sua memoria con uno striscione semplice, sobrio, proprio come era Agostino. La scritta rossa recita: «Agostino nel cuore!». Alcuni bambini lo espongono prima sotto la Sud, scatenando i cori e gli applausi di tutto l'Olimpico, mentre sui maxischermi scorrono le immagini delle imprese compiute dall'indimenticabile e indimenticato Capitano. Quindi lo striscione viene portato sotto il settore ospiti, che non è da meno nel ricordo di colui che, nel giorno del suo addio al calcio, riportò la Salernitana in Serie B dopo 23 anni.
Il pubblico è quello delle grandi occasioni: oltre sessanta mila spettatori non si vedevano - eccezion fatta per gli addii di Totti e DeRossi - dalla stagione dello Scudetto, e l'atmosfera scalda gli animi ben più del sole. Viene ricordato anche Emiliano Mascetti, ultimo ds della Roma di Dino Viola, venuto a mancare giovedì scorso. E, a proposito di ricordi, in Tevere uno striscione omaggia la memoria di "Coca cola", Roberto Venturelli, storico tifoso dell'epoca del Commando, di cui ieri ricorrevano i dodici anni dalla scomparsa. A omaggiarlo, durante l'intervallo, non poteva mancare la Sud, che espone lo striscione: «Lo stadio torna pieno, la tua voce si sente ancora. Per sempre Coca cola». Nel pre-gara, l'ormai consueto appuntamento con Mai sola mai riserva una sorpresa: a cantarla dal vivo, sotto la Curva Sud, c'è un Marco Conidi visibilmente emozionato. E quando il cantautore intona «ricordo che quand'ero ragazzino / Sognavo d'essere Agostino», il boato dell'Olimpico è assordante. Così come è assordante ed emozionante Roma Roma , con le squadre già schierate in campo, e proseguita a "a cappella" dai tifosi. In Sud sventolano le bandiere e compare lo striscione che cita il coro: «Se i tuoi colori sventolo, i brividi mi vengono». Coro che fa immediatamente seguito al fischio d'inizio.
Lo spavento, poi la bolgia
I sostenitori granata, seppur in netta minoranza, si fanno sentire prima e durante la gara, soprattutto al gol di Radovanovic, che per qualche secondo gela i romanisti. Ma i cori ripartono immediatamente, e i decibel salgono al cielo quando l'arbitro Volpi prima concede il rigore per fallo di Gyomber su Felix, ma poi lo revoca dopo aver consultato il Var. Nonostante lo svantaggio, la Sud incoraggia la squadra anche nella ripresa. «Forza forza la Roma, forza Roma alé», canta il cuore pulsante del tifo giallorosso. A contrastare la voce dei nostri, il costante canto - accompagnato da tamburi e battimani - dei sostenitori campani. Il gol di Perez, però, è accolto da un boato di quelli che fanno tremare lo stadio, e d'improvviso è la bolgia. Comunque è niente, in confronto a quanto si sente al tap-in di Smalling: il tripudio è quello che chiunque, negli ultimi due anni, sognava di tornare a sentire. Le bandiere sventolano, gli animi in campo (e a bordocampo) si incendiano, mentre tutto l'Olimpico sfotte i salernitani: «Tornerete, tornerete in Serie B». Al fischio finale, le note di Grazie Roma sono l'equivalente di un sospiro di sollievo che rende quasi accettabile la sofferenza precedente. Viva la pazza gioia di essere Romanisti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA