Mou, quarti di nobiltà: le grandi notti europee sono il suo habitat naturale
Nella sua carriera, José è entrato tra i migliori 4 club di un torneo 10 volte. Lione e Cska Mosca le tappe verso i trionfi in Champions. Ora occhio al Bodø/Glimt
Quando il gioco si fa duro, Mourinho comincia a giocare. Siamo alla vigilia dei quarti di finale di Conference League, con la Roma che affronterà il Bodø/Glimt in Norvegia, e José sa bene come si affrontino questo tipo di partite. Non c'è bisogno di illustrare il palmarès del portoghese per spiegarne il motivo: maggiore è la pressione, maggiore è la determinazione dello "Special One", chiamato a far compiere alla Roma un definitivo salto di mentalità. L'Europa è il suo habitat naturale, e la sua carriera è lì a testimoniarlo. Che si tratti della vecchia Coppa Uefa, della moderna Europa League o della Champions, per Mou non fa differenza: l'obiettivo, anzi, l'ossessione è quella di vincere.
Escludendo le brevissime esperienze con il Benfica 2000-01, il Porto 2001-02 e il Chelsea 2007-08 (avventure terminate ben presto), su 19 stagioni in ambito europeo per club, il tecnico giallorosso è andato 10 volte oltre i quarti di finale. O meglio: ogni volta che li ha raggiunti, ne è uscito vincitore. Sono ammessi tutti i gesti scaramantici del caso, ovviamente, ma il dato attuale parla chiaro. La speranza - sua, della Roma e di tutti i tifosi - è che si possa mantenere intatta la tradizione anche in questa nuova competizione Uefa.
Preludi ai trionfi
Partiamo dai tornei in cui lo "Special One" ha portato a casa il trofeo. Nel 2002-03 c'era ancora la Coppa Uefa, antenata dell'Europa League: Mou la vinse alla guida del Porto, rendendosi famoso al mondo calcistico. Ai quarti però i lusitani se la videro brutta, perdendo per 1-0 l'andata in casa contro il Panathinaikos. Il 20 marzo ad Atene ci vollero i tempi supplementari, ma la doppietta di Derlei spianò la strada ai portoghesi, che in semifinale polverizzarono la Lazio (4-1 a Oporto, 0-0 a Roma) e trionfarono poi contro il Celtic (3-2). Un anno più tardi i Dragoes compirono il miracolo andando a vincere anche la Champions, battendo in finale il Monaco di Deschamps con un netto 3-0. Ai quarti di finale se la videro col temibile Lione di Juninho Pernambucano, Essien e Malouda: 2-0 in casa, 2-2 in terra francese i risultati.
Nell'anno del Triplete con l'Inter, la doppia sfida contro l'ostico CSKA Mosca fu piuttosto agevole: bastò un doppio 1-0 (il ritorno si giocò esattamente 12 anni fa, il 6 aprile 2010) per regalarsi la semifinale contro il Barcellona. Più sofferto il quarto di finale dell'Europa League 2016-17, con il Manchester United, avversario l'Anderlecht: 1-1 in Belgio e 1-1 a Old Trafford (in entrambi i casi gol di Mkhitaryan per i Red Devils), ai supplementari una zampata di Rashford mandò avanti gli inglesi, che dopo aver avuto la meglio sul Celta Vigo conquistarono la coppa battendo 2-0 l'Ajax in finale.
Le altre sfide
Tra Chelsea e Real Madrid (a cavallo tra il 2005 e il 2014), Mourinho raggiunge sei volte le semifinali, fermandosi però sempre a un passo dall'ultimo atto. Nei quarti di finale il portoghese si sbarazza in ordine di Bayern Monaco (2004-05), Valencia (2006-07), Tottenham (2010-11), Apoel Nicosia (2011-12), Galatasaray (2012-13) e Paris Saint-Germain (2013-14). Le prime due sfide e l'ultima sulla panchina dei Blues, le altre con le Merengues. In altre occasioni, lo "Special One" e i suoi si sono fermati prima dei quarti di finale: il caso più eclatante è quello della passata stagione, in cui agli ottavi di Europa League la Dinamo Zagabria ha ribaltato il ko per 2-0 di Londra vincendo 3-0 in Croazia.
Ma ora la Roma è entrata fra le migliori otto di Conference, e spera di riscattare il pesante ko subito in Norvegia nella fase a gironi: c'è da confermare in Europa i passi avanti evidenziati nelle ultime due gare di campionato. Il gioco si fa duro: con uno specialista come Mou, nulla è impossibile.
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