Viaggio intorno al derby
Si gioca in tutto il mondo, ma non è mai uguale, cioè come idea rappresenta la stessa cosa, però in ogni città ha un significato diverso, è insieme locale e universale
Concetto strano, il derby, sfuggevole per lo più. Si gioca in tutto il mondo, ma non è mai uguale, cioè come idea rappresenta la stessa cosa, però in ogni città ha un significato diverso, è insieme locale e universale. Se una città ha due anime, una popolare e una aristocratica, è in questa partita che si oppongono e si affrontano, come avviene nel caso di derby tipo Olympiakos-Panathinaikos ad Atene, Real Madrid-Atletico Madrid nella capitale spagnola, o Torino-Juventus a Torino. Ma l'ostilità calcistica esiste anche fra squadre abbastanza simili per valori e per seguito, si pensi a Fenerbahce-Galatasaray a Istambul, figurarsi quando fra i club esistono visioni politiche diverse o opposte del tutto, vedi il caso del derby di Belgrado fra Stella Rossa e Partizan, forse il più caldo del mondo, che coinvolge due squadre con gli stadi che distano poche centinaia di metri.
I primi, legati con forza ai valori nazionalisti, vengono chiamati dai concittadini "zingari", per la simpatia che riscuoto fra i popoli di etnia rom, e gli altri che invece sono la squadra dell'esercito, tifoseria che vanta l'adesione dei partigiani jugoslavi che hanno combattuto contro i nazisti. L'unico punto di contatto fra i due gruppi di ultras non è qualcosa che riguarda l'amore, ma invece è l'odio unanime e congiunto per il popolo croato, come insegna la storia della tigre Arkan. I derby sono anche occasione di scontro fra diversi orientamenti religiosi, come nel caso della stracittadina di Glasgow in Scozia, dove si affrontano cattolici indipendentisti contro protestanti unionisti.
Ma il derby pesca dei concetti anche dall'eternità, come nel caso in cui rappresenta il braccio di ferro fra passato e futuro, come Genoa-Sampdoria, oppure fra chi ambisce ad avere la bacheca più grande dell'altro, come Inter-Milan. Ma il derby può essere anche una partita quasi amichevole come succede fra Liverpool ed Everton. O una lite fra vicini come nel caso del derby di Manchester. Una prova di forza per la fantasia degli ultras, River Plate contro Boca Juniors a Buenos Aires, un viaggio nella leggenda vera, Peñarol contro Nacional in Uruguay, l'antichissima stracittadina di Praga fra lo Slavia e lo Sparta, club divisi dal fiume Moldava e da molte altre storie. Il derby Eterno è quello di Sofia, ma c'è un derby anche a Sarajevo.
Insomma, tutti confronti nei quali esiste una qualche declinazione dello spirito campanilistico. Mi sono fatto un viaggio per tutti derby del mondo per non pensare al nostro; quest'anno la Roma non potrà ambire al vertice, e quindi, proprio per questo, l'esito di questa partita oggi è ancora più importante. La stagione giallorossa è ancora molto complicata, ha delle sfumature ormai psicanalitiche, come la partita in coppa di giovedì, dove ho visto forse la Roma più brutta di tutti i tempi, quindi il derby rappresenta adesso tutto quello che abbiamo. Possiamo perdere certo, abbiamo già perso l'altro, non sarebbe la prima volta, non sarà manco l'ultima. Però mai come in questo giro bisognerebbe vincere. Perché? Non c'è un perché solo. Ce ne sono tanti, dei quali nessuno li rappresenta tutti. Pensiamo a vincere, poi se volete i motivi ve li spiego tutti la settimana prossima. Uno per uno. Forza Roma.
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