Un Olimpico colmo tifa per 90', ci crede e libera l'urlo finale
Oltre 40mila i tifosi giallorossi presenti: il colpo d'occhio è una boccata d'ossigeno. Per la prima volta fischi per chi è stato sostituito
Un urlo ancora una volta alla fine, quello dopo il gol di Abraham che vale i quarti di finale di Conference League. E che ripaga un tifo straordinario e incessante, anche e soprattutto nel momento del bisogno, durato quasi 90', quelli di una prestazione scialba della squadra giallorossa e che ha rischiato di culminare nell'incubo di due tempi supplementari alla vigilia di un derby o, peggio ancora, in un'eliminazione. Ci ha creduto ancora e soprattutto l'Olimpico, che non ha risparmiato però nemmeno fischi di delusione per chi è stato sostituito (una delle prime volte, se non la prima in assoluto, anche per Zaniolo, poi Viña, Maitland-Niles e Veretout sonoramente).
Ancora un pieno, che di questi tempi sembra una frase quasi impossibile da pronunciare. Se non fosse che è riferita non alle automobili ma agli stadi dove è di scena la Roma. Ancora un pieno di gente romanista all'Olimpico. Infatti «40.435 grazie», tanti quanti gli spettatori presenti (discreta la rappresentanza anche degli olandesi nel settore ospiti, attorniati da un numero piuttosto alto di steward), recitava la scritta sul tabellone (da segnalare il ritorno dello striscione Brigata Roberto Rulli sotto al tabellone, che mancava da tempo) delle due curve a metà tempo. Di giovedì sera alle 21 il colpo d'occhio dell'impianto del Foro Italico è una boccata d'ossigeno per il ritorno alla normalità, o a qualcosa che ci si avvicina molto. Anche con vista derby: fin da prima del fischio d'inizio era già clima, con cori tipici da stracittadina, che si disputerà già dopodomani. Quando servirà un'altra Roma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA