José, specialista nell’arte della sottrazione
Mourinho ha proceduto per errori controllando ogni possibilità di miglioramento e si è incamminato verso l’obiettivo finale, lavorando sulla testa dei giocatori
Una mazza di baseball e una palla costano insieme un dollaro e dieci. La mazza costa un dollaro più della palla. Quanto costa la palla? Se avete risposto dieci siete fuori strada. Questo meraviglioso gioco della sottrazione tracciato dal premio Nobel Daniel Kahneman non solo infiamma il cuore e la mente ma soprattutto si addice perfettamente al meticoloso lavoro di José Mourinho da quando è alla guida della Roma.
Per il mister la sottrazione è una forma d'igiene mentale. Da quando è sceso a Fiumicino e approdato a Trigoria, Mourinho non ha fatto altro che utilizzare il segno meno con la squadra e con i giocatori a disposizione. Non sono in grado di segnare, non sono capaci di tenere il risultato, non hanno i numeri per battere le grandi, si stancano se giocano in Europa e non recuperano. Ha lavorato in questi mesi sulla testa dei giocatori, sulla loro scatola mentale.
È il suo modo di essere, la sua garanzia, la sua casa di allenatore e il mondo intero è fuori e non varca quella soglia. Sta costruendo la casa dei romanisti partendo dalle fondamenta. Dall'inizio. Perché, qui, in terra giallorossa si è sempre voluto arredare lussuosamente l'attico, dimenticando la solidità del palazzo.
Il mister invece ha sottratto, ha proceduto per errori controllando ogni possibilità di miglioramento e si è incamminato verso l'obiettivo finale: quello di arredare un magnifico attico con vista panoramica senza dimenticare di innalzare un palazzo forte e resistente. A metà campionato l'anima della squadra ha preso un disegno nuovo (sa tenere il risultato, batte le grandi, segna ecc.). Un disegno incompiuto e ancora abbozzato ma fortemente promettente per il futuro (prossimo o remoto si vedrà). Nel gioco della sottrazione Mourinho ha posto tutti i giocatori. Ha indicato quelli bravi e ha sottratto quelli che riteneva non all'altezza di una squadra che punta ad essere un riferimento europeo.
Ma, come accade in matematica e nelle forme dell'intelligenza, ci ha a volte ripensato e alcuni giocatori sottratti sono stati addizionati così come alcuni di quelli ritenuti bravi sono stati sottratti. Sta portando i giocatori della Roma a una forma d'igiene mentale. Quelli che resteranno in piedi da queste operazioni matematiche saranno i titolari dei prossimi anni. È un po' come tornare al primo amore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA