Udinese-Roma: tra rischio stanchezza e voglia di proseguire la rincorsa
In mezzo tra il doppio confronto di Conference League e prima del derby, c’è un ostacolo da non sottovalutare. La Roma cerca l'ottavo risultato utile consecutivo
Provaci ancora Mou. A mettere la firma sul quarto successo consecutivo per 1-0 provvederebbe ogni romanista interrogato sul tema. Tra le tante sfide di questo periodo, quella di oggi a Udine (calcio d'inizio ore 18, telecronaca esclusiva Dazn) è probabilmente la più insidiosa. Le gare europei non hanno bisogno di particolari stimoli, del derby neanche ne parliamo, mentre invece dalla partita di oggi le aspettative per un risultato positivo sono evidenti ed è la classica vigilia dove pensi di aver più da perdere che da guadagnare. La Roma viene del resto da sette risultati utili consecutivi, in questo periodo ha rosicchiato punti a tutte le dirette concorrenti: ma sono cifre rassicuranti, non da record. Se andiamo indietro nel tempo è appena dall'agosto 2020 che non c'è una striscia tanto lunga di gare senza sconfitte in serie A (furono otto in quel caso), ed è dallo stesso periodo che non capita la circostanza di due gare esterne di fila vinte in serie A (tra luglio e agosto Fonseca ne vinse quattro); e infine tre successi di fila senza reti al passivo in serie A non capita dal 2017, era il mese di ottobre, con Di Francesco in panchina. Il fatto è che sarebbe davvero deludente fermare proprio adesso questa bella rincorsa, nella settimana che porterà al derby attraverso il ritorno di Conference. Arrivarci con una vittoria, anche di misura, sarebbe bellissimo.
Mourinho ha una specifica tradizione con l'Udinese particolarmente positiva: cinque volte ha incontrato i friulani in panchina in serie A, cinque volte è uscito vincitore (quattro con l'Inter, l'ultima lo scorso 23 settembre, una delle sei vittorie stagionali per uno a zero, gol di Abraham proprio come nelle ultime due uscite in campionato). In assoluto invece se si volesse tirar fuori una media storica dei confronti con l'Udinese la sintesi è che, ogni quattro partite, due le vince la Roma, una finisce in parità, una la vince l'Udinese. L'ultima volta che i bianconeri hanno battuto la Roma fu all'Olimpico il 2 luglio 2020, con Fonseca in panchina, mentre nella Dacia Arena (ex stadio Friuli) l'ultima sconfitta fu firmata da De Paul il 24 novembre 2018. Il risultato che manca da più tempo in Friuli è il pareggio: l'ultima volta che le due squadre si divisero la posta fu il 9 marzo 2013, reti di Lamela e Muriel. È del 2020 anche l'ultima vittoria della Roma in campionato: risolse Pedro il 3 ottobre.
Ma questi sono solo numeri, contano per le statistiche, meno in rapporto a ciò che dovrà fare oggi la Roma per chiudere la lunga trasferta olandese col massimo risultato. Il rischio stanchezza è dietro l'angolo: due sono i cambi obbligatori rispetto alla sfida di Arnhem (gli squalificati Mkhitaryan e Kumbulla). Ma torneranno dal primo minuto sicuramente anche Karsdorp, Smalling, Cristante e Pellegrini. Recentemente su questo campo l'Udinese ha battuto la Sampdoria, ha pareggiato con la Lazio, ha vinto col Torino. Ma anche prima del rocambolesco 2-6 di inizio gennaio con l'Atalanta, e con mezza squadra fuori per Covid, i bianconeri tra le mura amiche avevano saputo pareggiare con il Milan e battere il Sassuolo, quando ancora sulla panchina c'era Gotti. Oggi c'è Cioffi, forse l'allenatore della serie A col curriculum più ridotto, essendo alla sua prima esperienza assoluta da primo allenatore dopo aver collaborato all'estero con l'olandese Ten Cate, con Zola e poi in Italia proprio con Gotti. Di sicuro oggi non sarà un cliente facile, non lo è mai nessuno in questo campionato. Ma i risultati hanno dato una certa stabilità alla Roma in certe partite anche più dei meriti guadagnati sul campo. Delle difficoltà di organizzare in Olanda una manovra produttiva partendo dal basso e anche di difendere ordinatamente sulle rotazioni del Vitesse ne abbiamo parlato ampiamente. Ora serve quello scatto che eviti di legare il destino di una partita solo all'epilogo più o meno fortunato di un singolo episodio.
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