Nessun ricorso per la squalifica di Mourinho. E Zaniolo querela
La scelta per normalizzare i rapporti con le istituzioni. Il 22 invece ha deciso di perseguire gli autori, per ora ignoti, delle scritte comparse nel liceo della sorella
Nessun ricorso. Come, peraltro, era facilmente prevedibile, visto che passavano i giorni e la Roma continuava a studiare le carte senza arrivare a una decisione. Ecco, ieri è arrivata: la società ha deciso di non presentare il ricorso per la seconda giornata di squalifica inflitta a Mourinho e Nuno Santos e per lo stop a Tiago Pinto fino al prossimo otto marzo. Una decisione maturata dopo un lungo e approfondito confronto tra la dirigenza giallorossa, confronto in cui sono stati affrontati i diversi aspetti della questione, pur nella consapevolezza che l'avvocato Antonio Conte, che aveva già predisposto le carte per il ricorso, aveva spiegato come ci fosse un piccolo margine di successo (soprattutto per Tiago Pinto, meno per Mou e Santos).
La Roma, dopo una stagione piuttosto tormentata dal punto di vista del trattamento arbitrale, si augura che questa scelta sia interpretata come un gesto distensivo verso la procura federale e l'Aia. Augurandosi che si possa iniziare un percorso più sereno con le istituzioni. La società, però, pur non negando un dopo partita con il Verona piuttosto concitato, in questa vicenda ha gradito poco che i contenuti dei ricorsi dell'arbitro Pairetto e dei procuratori federali, fossero a conoscenza di una parte della stampa (questo però è il lavoro del giornalista) prima ancora che le carte arrivassero sulle scrivanie di Trigoria. C'è un secondo aspetto che alla Roma è piaciuto poco. Cioè che alla società e ai diretti interessati (in particolare a Tiago Pinto, pur a fronte della rinuncia al ricorso e dell'ammissione di un dopo partita piuttosto acceso) non tornano alcune frasi riportate nei ricorsi che a Trigoria garantiscono non essere state mai dette e che sono perlomeno lontane dai fatti realmente accaduti. Detto questo, capitolo chiuso. Mourino sabato contro l'Atalanta per la terza volta non sarà in panchina (chissà dopo il pullman di La Spezia dove seguirà la partita) dove rivedremo protagonista Salvatore Foti, stessa cosa per Nuno Santos, così come rimane valido lo stop per Tiago Pinto fino all'8 marzo.
L'avvocato Conte, però, nonostante abbia dovuto gettare nel cestino il ricorso, non è rimasto con le mani in mano. Il legale, infatti, ieri ha ricevuto dalla famiglia Zaniolo il mandato per querelare gli autori (al momento ignoti) delle scritte contro Zaniolo comparse nei bagni del liceo frequentato dalla sorella del giocatore. In più è già partito un esposto alla polizia postale per individuare gli autori di alcuni post comparsi sulle baheche di papà Igor e mamma Francesca, post di insulti vergognosi che non si possono non condannare, al di là del fatto che poi non si capisce di cosa si sia reso colpevole Zaniolo. Il mandato a querelare è stato esteso anche per alcuni articoli comparsi sulla stampa di Spezia. Non si può che stare dalla parte della Zaniolo family.
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