"Stop please": la guerra vista con gli occhi di un bambino
Michael Surzhin, quindicenne ucraino che sogna di diventare giornalista, ha raccontato la situazione nel suo Paese: "Voglio che tutto finisca, spero di vedervi ai Mondiali"
Seduto, aveva i piedi a penzoloni, che non toccavano terra. Ma non era il figlio raccomandato di qualche giornalista ucraino. Era un giornalista lui stesso, regolarmente accreditato e quella sedia gli spettava di diritto. Allora Michael Surzhin, detto Misha, teneva un aggiornatissimo blog sul calcio ucraino anche se aveva solo undici anni, non ancora compiuti peraltro. E mandò una regolare richiesta di accredito all'ufficio stampa dello Shakhtar di Donetsk che fu accettata. Fece l'ultima domanda a Di Francesco, molto tecnica. Mi avvicinai a lui alla fine della conferenza, un po' sospettoso, e gli chiesi di scambiare quattro parole, l'interprete della conferenza ci aiutò. Era un ammiratore della Roma, gli piacevano Strootman, De Rossi e Nainggolan (sic). E quando gli chiesi dei punti deboli del suo Shakhtar tentennò: «Non vorrei darti informazioni utili perché sono tifoso dello Shakhtar. Però senza Srna il reparto arretrato non è granché...». Pubblicai lo scambio di battute sul Romanista quel giorno, poi ci scrivemmo attraverso Instagram perché lui apprezzò la foto pubblicata del nostro colloquio. Ieri ho provato a contattarlo per sapere come stesse. Ha appena compiuto 15 anni. La risposta l'ha scritta in questo articolo.
Michael Surzhin
Michael Surzhin allo stadio con la bandiera dell'Ucraina
Cari lettori del Romanista, mi chiamo Michael Surzhin, ho 15 anni. Quasi 4 anni fa ho partecipato alla conferenza stampa di Paulo Fonseca ed Eusebio Di Francesco a Kharkiv prima della partita Shakhtar-Roma e lì ho conosciuto Daniele Lo Monaco e abbiamo parlato di calcio. Avevo appena compiuto 11 anni allora, ed ero un ragazzo con il sogno di diventare giornalista sportivo. Ora ho 15 anni, amo ancora molto il calcio, e ne sono ancora affascinato. È stato un periodo molto bello allora, avevo un blog e mi sono davvero divertito, ho parlato con molti allenatori, giocatori, giornalisti, è stata davvero una bella esperienza. Poi quando potevo andavo allo stadio per i big match, a Kharkiv ho visto le sfide tra lo Shakhtar e Manchester City, Hoffenheim e Benfica in Europa League.
Io vivo nella città ucraina di Mariupol, nella regione di Donetsk. Nei quattro anni trascorsi dal nostro ultimo incontro con Daniele sono cresciuto, ho acquisito molte conoscenze e fatto amicizia con tanti calciatori. Purtroppo ora nella nostra città, come in tutta l'Ucraina, c'è in corso una guerra con la Russia. Questo è davvero molto spaventoso e voglio che tutto finisca il prima possibile e arrivi la pace. Non voglio davvero che le persone soffrano a causa della guerra o lascino le loro case e si trasferiscano dalle loro città, proprio come lo Shakhtar Donetsk dovette trasferirsi da Donetsk nel 2014.
Il campionato adesso è stato sospeso, ma io resto molto interessato al calcio ucraino e seguo anche altre squadre forti, come Metalist, Polissya, Kryvbas ma anche altre. Per fortuna nel nostro paese abbiamo molti giocatori di talento, come Mudrik, Sikan, Mikolenko e altri. Insomma, è un calcio di buon livello, anche se adesso la UPL (Premier League ucraina) è stata sospesa a causa della legge marziale nel Paese. Adesso ho la fortuna di avere molti calciatori che posso considerare familiari che ora giocano in diverse squadre della UPL, tipo Mariupol, Oleksandriya, Polissya, Shakhtar e altre.
Il vostro connazionale Roberto De Zerbi allena lo Shakhtar, so che avevano intenzione di fare altri acquisti, finora non ha avuto grandissimi risultati. Nel girone di Champions League non hanno fatto bene e hanno chiuso all'ultimo posto, perdendo anche contro lo Sheriff. So che anche mister Di Francesco non è andato benissimo dopo aver lasciato la Roma, ma spero proprio che possa avere grandi successi nella sua carriera. Ne approfitto per augurare il successo ai club italiani nelle competizioni europee, e alla nazionale italiana, oltre che all'Ucraina, negli spareggi per i Mondiali. Spero di vedervi quest'anno in Qatar!
La cartina geografica delle zone nelle quali è scoppiato il conflitto
La risposta di Di Francesco
Eusebio Di Francesco ha subito risposto al giovane ucraino: "Ho letto quello che vi ha scritto Misha, lo abbraccio forte e condivido il suo pensiero. Ho un bellissimo ricordo di quel giorno e di quella trasferta. Oggi invece sono preoccupato come tutti. Siamo inermi di fronte a quello che sta succedendo. È una vergogna. Spero fortemente per Misha e per tutto il popolo ucraino che davvero, come ha scritto lui stesso, si fermino gli attacchi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA