Fazio ritorna su Roma-Barcellona: "Ci credevamo fin dalla sconfitta d'andata"
Le parole dell'ex difensore giallorosso: "Lavoravamo sulle palle inattive, il gol di Manolas un'azione studiata e una fortuna per il popolo giallorosso"
Federico Fazio, difensore centrale della Salernitana, ha rilasciato un'intervista a "Il Mattino". Tra i temi trattati la rimonta storica della Roma col Barcellona. Queste le sue parole:
Ci sveli subito il trucco: come riusciste a compiere quella rimonta incredibile, partendo dall'1-4 al Camp Nou?
"La verità è che noi ci credevamo fin dal momento in cui è finita la partita di Barcellona. Eravamo sicuri di poterla ribaltare nella gara di ritorno".
Come mai?
"Al di là del 4-1 per loro, la partita aveva detto ben altro. Non avevamo sofferto tanto e non meritavamo la sconfitta. Eravamo consapevoli della bella prova dell'andata e questo ci dava grande sicurezza. Era stata una partita equilibrata e il risultato era bugiardo. In più noi avevamo la qualità e i giocatori per farcela".
Quando ha capito che l'impresa era alla vostra portata?
"Già durante l'ultimo allenamento della mattina del giorno della gara. In campo e nello spogliatoio si respirava un'aria positiva".
Un difensore che doveva vedersela con Messi come viveva quella vigilia?
"Sapevamo che a differenza di oggi i gol in trasferta valevano doppio, quindi noi difensori dovevamo fare uno sforzo in più: subire una rete ci avrebbe messo al tappeto".
E poi diceva del pubblico…
"In partite del genere il pubblico è fondamentale. La spinta dell'Olimpico ci ha aiutato e al "Maradona" penso che l'atmosfera non sarà diversa".
A proposito di gol: lei cosa pensò al momento di quello del 3-0 segnato all'Olimpico da Manolas?
"Fu un momento di gioia indescrivibile perché noi stavamo facendo una partita perfetta e il Barcellona non aveva mai tirato in porta. Ci mancava un gol per completare l'impresa e quella capocciata di Kostas ci ha regalato una gioia pazzesca".
Un'azione studiata?
"Beh, Kostas ed io eravamo soliti avanzare sempre sui calci piazzati. L'allenatore Di Francesco ci diceva di buttarci dentro senza paura perché eravamo forti sulle palle da fermo. Diciamo che sì, quella era una delle tante situazioni che avevamo studiato e pensato in allenamento durante la settimana. Lavoravamo tanto sulle palle inattive e sapevamo che anche da lì avremmo potuto fare male al Barcellona. E così è stato, per fortuna nostra e di tutto il popolo romanista".
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