Verso Spezia-Roma: con El Shaarawy e Mancini in più
Il Faraone torna dopo 2 giornate di assenza. E col rientro di Zaniolo concede alternative in attacco. Il centrale ha scontato la squalifica: possibili i 3 di ruolo
Controtendenza in atto. Almeno nei primi segnali che arrivano dal campo. È periodo di saldi ma alla Roma sconti difficilmente se ne concedono, fra infermeria e fattori esterni: le sanzioni emesse ieri dal giudice sportivo rappresentano soltanto l'ultimo esempio in tal senso. Ma rispetto all'ultima settimana del "fuori tutti" (o quasi), i recuperi di Stephan El Shaarawy, Gianluca Mancini e Nicolò Zaniolo concedono tre pedine di livello in più. Non poco, se si fa riferimento all'ultimo impegno ufficiale contro il Verona. È bastato l'esordio di José Mourinho in conferenza stampa alla vigilia del match coi gialloblù per avere la misura delle difficoltà di formazione: entrambe le mani in mostra per indicare il numero di assenti. Nove. Poco meno di un'intera squadra, debellata da squalifiche, infortuni, acciacchi e Covid. Ma se per i quattro positivi annunciati proprio venerdì scorso dal comunicato del club è impossibile azzardare previsioni, negli altri ambiti qualcosa si è mosso.
A partire dall'attacco, il reparto più falcidiato dell'ultima giornata - tanto da indurre lo Special One a fare ricorso a diversi baby - che ora dovrebbe recuperare due pedine fondamentali. Nella sfida all'Hellas Zaniolo è stato tenuto a riposo in via precauzionale dopo aver accusato un fastidioso indolenzimento muscolare al quadricipite. Ma può riprendere il proprio posto accanto ad Abraham per la gara in programma domenica prossima proprio nella sua città adottiva, opposto allo Spezia. Rientrerà dalle sue parti anche El Shaarawy, savonese di nascita, di nuovo in gruppo dopo essere rimasto fuori in occasione delle scorse due giornate a causa di una noia al polpaccio. Per lui però il discorso è leggermente differente rispetto al compagno. Successivamente alla trasferta di Bologna - datata 1 dicembre 2021 - il Faraone ha disputato appena 65 minuti (restando fuori soltanto ad Empoli per scelta tecnica, reduce da un altro problema muscolare). La lesione al polpaccio subita ormai circa tre mesi fa ha evidentemente minato l'integrità fisica che aveva accompagnato la prima parte della sua stagione, influendo fisiologicamente sul rendimento. Ragione sufficiente per procedere con la necessaria prudenza anche sull'utilizzo di Elsha. Il suo ritorno fra i giocatori disponibili allarga però un ventaglio di scelte che era diventato sottilissimo (con Mkhitaryan, Shomurodov e Perez out), anche perché il numero 92 ha dimostrato di poter giostrare non solo nell'originaria posizione d'attacco, ma anche come esterno a tutta fascia nel 3-5-2.
Tutto lascia presagire che il modulo definito dallo stesso Mou «più confortevole per la squadra» sia confermato anche nella prossima trasferta in Liguria. Tanto più che il rientro di Mancini - altro assente forzato sabato scorso per il turno di squalifica - riporta il numero di centrali al minimo sindacale accettabile (Smalling e Kumbulla oltre all'azzurro). Resterà ancora fuori (probabilmente fino alla prossima sosta) l'infortunato Ibañez, ma intanto nessuno sarà costretto a sacrificarsi in zone non occupate abitualmente, come accaduto con il Verona a Karsdorp, che ha sofferto non poco lo spostamento. L'olandese potrà riprendere il proprio posto sulla corsia di destra, mentre dalla parte opposta Viña e Maitland-Niles sono in ballottaggio per una maglia. Qualcosa potrebbe cambiare in mediana, dove Veretout pare destinato a tornare titolare, a scapito di uno fra Cristante e Oliveira - per imprimere un altro passo a un reparto monocorde. A completare la formazione Pellegrini e Abraham.
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