Alla ricerca di Air Jordan: contro il Verona Veretout torna titolare
Il francese dopo oltre un mese da subentrante in campionato, oggi giocherà dal 1'. È l’occasione per tornare a essere il giocatore in grado di spaccare una partita
L'ultimo Veretout conosciuto in campionato è datato più di un mese fa. Partita all'Olimpico contro il Cagliari, sedici gennaio, novanta minuti in campo, titolare come in tutte le precedenti gare, escludendone una solo perché costretto a rimanere a casa per scontare un turno di squalifica. Ma da quel sedici gennaio, il nazionale francese non è più stato un intoccabile nelle scelte mourinhane. Subentrato per una manciata di minuti nelle tre successive partite di campionato (Empoli, Genoa e Sassuolo), titolare solo nella sfida di coppa Italia a San Siro contro l'Inter (e sostituito a una ventina di minuti dal fischio finale) che tutto è stata meno che un successo. Il tutto come conseguenza di un lungo periodo in cui non c'era un tifoso della Roma che non si domandasse, senza trovare la risposta, che fine avesse fatto Veretout. Cioè il giocatore che nelle sue prime due stagioni in giallorosso aveva garantito un rendimento costante e positivo, qualche volta capace di prendersi anche il titolo da prima pagina.
È come se per il francese si fosse spenta la luce. Con una data in cui qualcuno ha spinto l'interruttore, quella del derby d'andata in cui realizzò il suo quarto gol in campionato, l'ultimo di un inizio stagione che lo aveva riproposto ai suoi livelli, al punto di essere diventato un convocato fisso del ct francese Deschamps (quando diciamo questo nome chissà perché non possiamo fare a meno di associare quello di Gautieri). Da quel giorno per Veretout è cominciata una progressiva discesa di rendimento che lo ha portato a trasformarsi, suo malgrado, in una riserva. Magari l'arrivo di Sergio Oliveira può essere una spiegazione, ma certamente non la risposta completa per spiegare l'eclissarsi di un giocatore che tutti, ma proprio tutti, consideravano un punto fermo della Roma, Mourinho compreso.
Qualcuno, malignamente, potrebbe pensare che la richiesta non esaudita del suo procuratore di un prolungamento e adeguamento di un contratto in scadenza il trenta giugno del duemilaventiquattro, potrebbe essere una tra le cause che hanno portato Veretout a non essere più se stesso, ovvero il centrocampista a tutto campo, bravissimo a inserirsi in fase offensiva, capace di avere una certa confidenza con il gol, in grado di garantire anche un lavoro di interdizione. Questo Veretout da due-tre mesi, però, è soltanto un ricordo che, peraltro, può suscitare anche una certa rabbia. Forse come condivisibile attenuante, si può dire che gli esperimenti a cui Mourinho è stato costretto con l'obiettivo di trovare la Roma migliore possibile con la rosa che ha a disposizione, non abbiano giovato alla continuità di prestazioni del francese. Vederlo, per esempio, come è successo in qualche occasione, nel ruolo di regista basso, cioè quel ruolo in cui Mourinho sta cercando una soluzione in attesa che almeno il prossimo mercato estivo gli risolva il problema, non ha certo aiutato Veretout a essere l'air Jordan come qualcuno lo aveva soprannominato nel momento in cui era un fattore di questa Roma. La conseguenza è stata che in questi ultimi mesi, in campo si è visto un Veretout immalinconito, spesso fuori dal gioco, incapace di sorridere, quasi fosse alla ricerca di una posizione in campo che comunque non riusciva mai a trovare.
Eppure a questa Roma il vero Jordan servirebbe come il pane. Anche perché Mourinho un centrocampista con le caratteristiche del francese non ce l'ha come spesso, giustamente, è stato detto. Per certi versi sarebbe un insostituibile e invece nell'ultimo mese è diventato un'alternativa o poco più per i finali di partita.
Ora, complice la squalifica di Mancini, gli infortuni di Ibanez, El Shaarawy (e Spinazzola) e le indisponibilità di Mkhitaryan, Shomurodov, Carles Perez, Boer (e probabilmente Zaniolo), oggi contro il lanciatissimo Verona di Tudor, Veretout avrà la possibilità di riprendersi quel ruolo di insostituibile in una Roma chiamata a un finale di stagione europeo, in tutti i sensi. Tornerà titolare, probabilmente in un terzetto che vedrà in mezzo al campo, anche Oliveira e Pellegrini. E questo potrebbe voler dire che per il francese ci sarebbe nuovamente la possibilità di essere schierato nel ruolo di regista. A meno che il tecnico portoghese non opti per una linea a quattro con Pellegrini spostato in avanti nel ruolo di trequartista in appoggio di Abraham e Felix, ovvero le uniche due punte, giovani a parte, rimaste a disposizione. In ogni caso, qualsiasi sarà il ruolo e la zona di competenza in campo del francese, la Roma ha bisogno di ritrovare il suo air Jordan, quello vero, quello capace di spaccare una partita con le sue incursioni in fase offensiva, quello capace di essere un fattore in campo in entrambe le fasi di gioco. La Roma ne ha bisogno oggi e nel finale di una stagione in cui i giocatori saranno chiamati a ricostruire un sogno.
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