Il rilancio di Kumbulla che sfida il suo passato da titolare
Avvio di stagione difficile per l'albanese, ma adesso Mourinho crede in lui e sabato, complici le assenze, giocherà dal 1° contro il Verona che lo ha lanciato
Ventotto presenze e un gol in Serie A nel 2019-20, sotto la guida di Ivan Juric, lo hanno fatto finire sotto i riflettori di tutte le big italiane, e non solo. Ma per Marash Kumbulla Verona e il Verona rappresentano anche un decennio di trafila nel settore giovanile gialloblù, dove è approdato quando aveva soltanto otto anni. Quella di sabato, per il difensore di origini albanesi, non può quindi essere una sfida come tutte le altre. La giocherà da titolare, complici le assenze di Mancini (squalificato) e Ibañez, al fianco di Chris Smalling; resta da capire se i centrali saranno solo loro due, con un ritorno della difesa a 4, o se Mou deciderà di proseguire con l'assetto a 3 dietro, adattando uno tra Cristante e Viña. Quel che è certo è che "Max" sarà in campo dal primo minuto, così come al Mapei; dove, al netto di un inizio difficoltoso in marcatura su Berardi, ha disputato nel complesso una buona gara.
Il gol in Coppa Italia contro il Lecce ha ridato fiducia al ventiduenne di Peschiera del Garda; fiducia che ha conquistato anche da parte di José Mourinho. Dopo la vittoria contro il Cagliari, lo "Special One" lo aveva definito «il migliore in campo». Elogi ribaditi poi a ridosso della trasferta di Empoli: «Due o tre mesi fa Kumbulla non aveva la mia fiducia totale - le parole del tecnico portoghese - ma l'ha conquistata con il lavoro e ora sta giocando bene». Non può essere un caso, del resto, se il numero 44 sia di fatto l'unico ancora tenuto in considerazione da Mou dopo lo sfogo di Bodø. Quattro fra i giocatori in campo quel giorno hanno fatto le valigie (Reynolds, Calafiori, Villar e Borja Mayoral), mentre Carles Perez gioca ormai soltanto qualche spezzone di gara. Marash, invece, ha apprezzato la sincerità e la schiettezza di Mou, e ha deciso di continuare a lavorare in silenzio per migliorare giorno dopo giorno, da professionista qual è, e ora sta raccogliendo i frutti. Certo, le assenze incidono sul suo utilizzo, ma è anche sostituendo i cosiddetti "titolari" senza farli rimpiangere che si conquista la stima dello "Special One".
Contro la sua ex squadra collezionerà la diciottesima presenza in stagione, scavallando anche i 1.000' in campo (finora sono 991'). Niente male per un ragazzo che ha appena compiuto 22 anni, è alla sua terza stagione in Serie A ed è stato tra gli investimenti più onerosi degli ultimi anni. Del resto, per un centrale di difesa l'esperienza e il mestiere sono caratteristiche fondamentali, che si acquisiscono soltanto giocando. Nelle ultime uscite, da quando cioè ha iniziato a giocare con più continuità, Kumbulla ha collezionato buoni numeri (ha la percentuale media di passaggi riusciti migliore di tutta la retroguardia giallorossa), ma non si accontenta. C'è da migliorare, e "Max" lo sa. Quale occasione migliore della sfida contro la squadra che l'ha svezzato?
© RIPRODUZIONE RISERVATA