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Calciomercato, cercasi regista: i 5 nomi che la Roma sta seguendo

A Trigoria il casting per il futuro è ancora in pieno svolgimento. Giocano tutti all’estero quindi i giallorossi avrebbero la possibilità di sfruttare il decreto crescita

PUBBLICATO DA Piero Torri
11 Febbraio 2022 - 14:45

Vero. Il mercato si è chiuso da poco più di dieci giorni, ma a Trigoria il casting per il futuro è ancora in pieno svolgimento. Di solito i casting si fanno per la scelta degli attori. Nel caso giallorosso, l'attore in questione è il regista. Perché, cascasse il mondo, nella sessione estiva Tiago Pinto avrà la priorità di andare a prendere quel centrocampista che Mourinho sta chiedendo dall'estate scorsa, quel giocatore in grado di garantire personalità, tecnica, tempi, geometrie in un reparto in cui, in questa stagione, il tecnico portoghese sta facendo una dannata fatica per trovare un'accettabile quadratura. Nella prossima sessione di mercato, il regista sarà quello che è stato il portiere in quella dello scorso anno, ovvero «l'acquisto che non si può sbagliare» come sottolineò, all'epoca, il direttore sportivo giallorosso. Con Rui Patricio la scelta si sta rivelando giusta, si spera che possa essere così anche con il regista, ruolo che lo Special One considera fondamentale. A Trigoria il reparto scouting sta seguendo con attenzione almeno una dozzina di giocatori che possano essere in grado di rispondere all'identikit tracciato dal tecnico portoghese, compresi alcuni giovani prospetti. L'intenzione, però, per il ruolo, è quella di andare a prendere un giocatore in grado di dare subito garanzie, un calciatore già pronto per mettersi sulle spalle una Roma che ha un enorme bisogno di trovare un leader in mezzo al campo (e non solo). Il tutto con la consapevolezza che si è pronti a fare anche un investimento importante (al netto di eventuali cessioni) per cartellino e stipendio, proprio perché dovrà essere un giocatore capace di cambiare in buona parte il volto della squadra. Per quello che ne sappiamo noi, ci sono almeno cinque giocatori che rispondono alle esigenze romaniste. Cinque giocatori che certamente non costano poco, ma che hanno una dimensione internazionale. Cinque giocatori, però, ai quali la Roma non potrà offrire la Champions League, discriminante che purtroppo potrebbe avere un peso decisivo (in negativo per la Roma). Cinque giocatori, oltretutto, che giocano tutti all'estero, quindi, in caso di trasferimento a Trigoria, la Roma avrebbe la possibilità di sfruttare il decreto crescita che garantisce almeno un cinquanta per cento in meno di tasse da pagare.


Douglas Luiz

Cominciamo dal brasiliano dell'Aston Villa, ventiquattro anni, un contratto in scadenza nel giugno del duemilaventitrè e, soprattutto, per quello che si sa nessuna voglia di prolungarlo. Cominciamo da lui perché, con più che ragionevole certezza, sappiamo che già nei mesi scorsi, qualche contatto tra i due club c'è stato, l'ultimo in occasione del trasferimento del prestito di Robin Olsen dallo Sheffield United all'Aston Villa. A Trigoria possono vantare rapporti ottimi con il procuratore (e i suoi soci italiani), al quale è stato già fatto presente il gradimento romanista nei confronti del suo giocatore. Il club inglese l'estate scorsa chiese quasi quaranta milioni per la cessione del brasiliano, a giugno, cioè a dodici mesi dalla scadenza naturale del contratto, la valutazione potrebbe scendere tra i venticinque e i trenta milioni (magari sperando di poter sottrarre dalla cifra finale i tre milioni del cartellino di Olsen). Douglas Luiz a Birmingham ha un ingaggio che con i premi arriva intorno ai tre milioni netti. I numeri, insomma, potrebbero essere sostenibili. Anche se il vero pericolo è la concorrenza sul giocatore. In Inghilterra, soprattutto, dove ci sono diversi club che sembrano interessati al brasiliano. In particolare, si dice, uno: l'Arsenal. E qui si apre il capitolo del secondo pretendente al ruolo di regista.


Granit Xhaka

Sì, lui, lo svizzero che l'estate scorsa la Roma ha già provato a prendere, arrendendosi soltanto per le eccessive richieste dell'Arsenal che per darlo in prestito chiedeva un obbligo di riscatto superiore ai quindici milioni. Che Xhaka sia uno dei giocatori preferiti da Mourinho, non ci sono dubbi, anche adesso che lo svizzero ha firmato un nuovo contratto con i Gunners con scadenza duemilaventiquattro, con un ingaggio superiore ai cinque milioni. Le voci inglesi, come detto, garantiscono che l'Arsenal vorrebbe portare a Londra proprio Douglas Luiz e, inoltre, che tra Xhaka e il tecnico Arteta non ci siano più buoni rapporti. Per queste due ragioni, allora, i Gunners sarebbero disposti, una volta preso Douglas Luiz, a cedere Xhaka a condizioni meno esose di quelle di dodici mesi prima, anche perché lo svizzero avrebbe pure un anno in più (trenta). Certo, ci sarebbe sempre il problema di un ingaggio che, pur con il decreto crescita, alla Roma costerebbe circa sette milioni e mezzo lordi. Ma se con il giocatore si trovasse un accordo per prolungare almeno di un altro anno, si potrebbe lavorare pure per limare almeno un po' il suo stipendio. Per il costo del cartellino, c'è da tenere presente che l'Arsenal che lo acquistò nel 2016 per quarantacinque milioni (roba da pazzi) di fatto lo ha quasi completamente ammortizzato.


Renato Sanchez

E' un nome che a Trigoria conoscono benissimo. E non soltanto perché portoghese. Non è esattamente l'identikit del giocatore disegnato da Mourinho, ma da quando si è trasferito al Lille, il ventiquatrenne si sta trasformando da mediano a tutto campo in un centrale box to box, in grado anche di dettare i tempi di gioco della sua squadra. Sanchez è sbarcato in Francia nell'estate del duemiladiciannove (pagato venti milioni), reduce da una non felicissima esperienza al Bayern Monaco, probabilmente perché arrivato in Bundesliga ancora troppo giovane e non pronto per un club di primissima fascia. Il Lille nel recente passato ha dimostrato di saper scovare o rivalutare giocatori, per poi essere altrettanto puntuale nel rivenderli con guadagni da applausi a scena aperta. La Roma se decidesse di provare a prendere il portoghese, potrebbe contare su un solido alleato e un amico romanista. Cioè il procuratore Jorge Mendes che a Trigoria ha già sistemato Josè Mourinho, Rui Patricio, Sergio Oliveira. E il dottor Barnaba, attuale proprietario del Lille insieme a un socio olandese, manager che ha avuto un ruolo importante nell'acquisizione della Roma da parte della famiglia Friedkin. In più, è notorio, il dottor Barnaba è anche un acceso tifoso della Roma (negli affari, però, sia chiaro che il tifo lo lasciano a casa). Oltre alle qualità del giocatore, ci sono le condizioni e i numeri per provare a prendere il portoghese (in Italia interessa anche al Milan). Ha un contratto in scadenza nel duemilaventitrè e guadagna una cifra di poco superiore ai due milioni e mezzo di euro. Numeri che non dovrebbero rappresentare un problema, soprattutto se Mendes decidesse che per il suo giocatore la prossima tappa ideale deve essere colorata di giallorosso.


Pierre Emile Hojbierg

Quello del ventisettenne centrale danese, è un nome nuovo nella galassia dei registi che la Roma sta seguendo. Cartellino di proprietà del Tottenham dove lo portò nell'agosto del duemilaventi proprio Josè Mourinho, in cambio di oltre sedici milioni versati nelle casse del Southampton. Con lo Special One, il danese è stato un punto fermo di quel Tottenham, confermandosi centrocampista centrale di buona qualità e grande quantità, un giocatore che quando c'è da mettere il piede non si tira mai indietro, cosa che piace parecchio al tecnico portoghese. Sta giocando con buona frequenza anche in questa stagione, ma il recente arrivo dalla Juventus dell'uruguaiano Bentancur, sembra un messaggio ai naviganti sulla possibilità che il Tottenham lo metta in vendita. Ha un contratto in scadenza nel duemilaventicinque, un procuratore importante come Pini Zahavi e uno stipendio annuale che sfiora i sei milioni. Numeri che non sono proprio una passeggiata di salute.


Jorginho

Legittimo sorprendersi per il nome del brasiliano, trentuno anni, campione d'Europa con l'Italia e punto fermo del Chelsea. Il fatto è che Jorginho è in scadenza il trenta giugno 2023 e, per quello che dicono a Londra, finora ha sempre rispedito al mittente le offerte per un prolungamento. Perché, pare, sarebbe interessato a una nuova avventura, meglio ancora a un ritorno nel nostro campionato. Jorginho, non ci vuole molto per capirlo, è il perfetto identikit del giocatore richiesto da Mourinho. La Roma, per quello che sappiamo, è alla finestra, anche perché sa bene che sul brasiliano c'è il forte interesse della Juve. Conseguenza di un solido rapporto di amicizia tra il procuratore (italiano) e Cherubini, nuovo ds bianconero.

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