A tutta grinta: Mancini ritrova il Genoa, contro cui esordì con la Roma
L’anno scorso all’Olimpico contro il Grifone il centrale segnò il gol della vittoria. Dopo 110 presenze è vice-capitano e il terzo calciatore più utilizzato da Mourinho
Genoa per lui significa l'esordio in maglia giallorossa, perciò la sfida ai rossoblù di domani non può essere una partita come tutte le altre per Gianluca Mancini. Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quel 25 agosto 2019: l'allora 23enne, appena arrivato dall'Atalanta, debuttava prendendo il posto di Juan Jesus al 66' di una gara - la prima ufficiale anche per Paulo Fonseca - che si concluse 3-3; era la prima di campionato, un campionato che a marzo sarebbe poi stato interrotto per tre mesi causa pandemia.
Il numero 23 era approdato nella Capitale per dare il via al ricambio generazionale della retroguardia dopo la partenza di Manolas, e da quel momento in poi il centrale toscano ha iniziato una scalata che lo ha portato a diventare una colonna inamovibile della Roma, tanto da diventarne vice-capitano. Domani pomeriggio taglierà il traguardo delle 110 presenze in maglia giallorossa, giocando da titolare la ventiduesima partita di questo campionato; in questa Serie A ha saltato soltanto due gare, sempre per squalifica. Le altre le ha giocate tutte, venendo sostituito una sola volta (a Bologna). In totale, considerando tutte le competizioni, ha già totalizzato 2.413' nel 2021-22: è il terzo calciatore più utilizzato da Mourinho dopo Rui Patricio e Ibañez. E non si tratta di una questione meramente tecnico-tattica, quanto piuttosto dell'atteggiamento di "Mancio": sempre grintoso, sempre pronto a gettare il cuore oltre l'ostacolo, pronto a restare in campo anche mentre sanguina, quando la maggior parte dei suoi colleghi chiederebbero il cambio. Il feeling con lo "Special One" è evidentente anche dal linguaggio del corpo che intercorre tra i due: l'abbraccio dopo la vittoria col Sassuolo, il "faccia a faccia" dopo uno dei quattro gol segnati a Bergamo; tutti segnali di un rapporto che va al di là delle scelte di campo.
Al Genoa Mancini ha peraltro segnato, nella passata stagione, un gol pesante: la sua incornata, il 7 marzo scorso, permise ai giallorossi di Fonseca di battere 1-0 i rossoblù in una gara difficile. «Non abbiamo fatto una buona gara - disse dopo il triplice fischio - ma contava vincere». Filosofia mourinhiana, verrebbe da dire: filosofia vincente. La stessa che Gianluca e compagni dovranno dimostrare domani, per cercare di centrare la terza vittoria consecutiva in campionato richiesta da José prima della sosta. Per dare continuità e proseguire l'assalto a un piazzamento europeo che è vitale. "Mancio" è pronto a guidare i suoi compagni, probabilmente con la fascia di capitano al braccio se - come sembra - Pellegrini dovesse partire dalla panchina con il Grifone.
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