Kamara, il Marsiglia dice sì. La Roma, però, prima deve cedere Diawara
Longoria, presidente del club francese: «Abbiamo parlato molto con Kamara prenderemo la migliore decisione per tutti». Offerta del Malaga per Perez
Se serviva una prova, ieri ci ha pensato il presidente Pablo Longoria a confezionarla. Il numero uno del Marsiglia, legittimo proprietario del cartellino di Boubacar Kamara fino al prossimo trenta giugno, è uscito allo scoperto a proposito del futuro del suo giocatore. Che non sarà nel club francese. Come, del resto, si era capito da un pezzo, visto che il ventunenne centrocampista (e difensore centrale) nei mesi scorsi ha ripetutamente detto no alle proposte di rinnovo e adeguamento contrattuale presentate dallo stesso Longoria. Kamara ha voglia di una nuova avventura, di un contratto più ricco, di fare un ulteriore salto di qualità in prospettiva di una carriera che in molti pronosticano da protagonista. Lo ha capito anche Longoria che, appunto, ieri è intervenuto sulla questione. «Per Kamara prevarrà la logica, decideremo la soluzione giusta per tutti. Abbiamo parlato molto con il giocatore, c'è rispetto reciproco, faremo ciò che è migliore per il club e per lui. Anche se per noi questa non è certamente una situazione piacevole»: queste le parole del presidente del Marsiglia. Club, che è bene ricordare, è stato bloccato per le prossime due sessioni di mercato, ma che comunque, a giugno, dovrà versare venti milioni e quattrocentomila euro nelle casse della Roma per gli ormai obbligati riscatti di Ünder e Pau Lopez, come da accordi e condizioni messe nero su bianco l'estate scorsa. Non è difficile capire, sottolineando quel «faremo la cosa migliore per il club e per lui», che la cosa migliore, soprattutto per il club, è quella di cedere ora il giocatore cercando di monetizzare al massimo il cartellino di un giocatore che, con un contratto in corso più lungo, poteva valere una cifra tra i venti e i trenta milioni. E il Marsiglia, per quello che sappiamo, ha già detto sì alla Roma. Il club giallorosso è pronto a prendere il francese nel momento in cui si concretizzasse il trasferimento di Diawara, più al Valencia che al Galatasaray, i due club che si sono presentati per chiedere il guineano in prestito fino a giugno.
La Roma, a fronte dell'esigenza comunque di inserire un diritto di riscatto a determinate condizioni, non sta facendo problemi per il trasferimento del giocatore attualmente impegnato in coppa d'Africa, ma fino a ieri sera la fumata bianca tra le parti, compreso pure Diawara, non si è vista. E compreso anche Kamara che, sempre per quello che ci risulta, è ancora molto tentato di andare a scadenza di contratto, per poi verificare chi offrirà di più, visto che ci sono non meno di tre club inglesi pronti a metterlo sotto contratto. La Roma, consapevole di questo, cioè che Kamara o lo prende adesso oppure a giugno sarà quasi impossibile, una volta che dovesse ufficializzare la partenza di Diawara, farà il tentativo finale con il giocatore al quale, nei giorni scorsi, è arrivata anche una telefonata di Mourinho per provare a convincerlo a sposare il progetto giallorosso. Progetto, al contrario, che sarebbe pronto ad abbracciare subito Tanguy Ndombele, il francese del Tottenham dove Antonio Conte di fatto lo ha messo fuori rosa (il centrocampista si allena da solo). A noi risulta che l'opzione Ndombele non convinca troppo Mourinho e che solo nel momento in cui Kamara diventerà un obiettivo impossibile da raggiungere, potrebbe essere presa in considerazione la pista Ndombele. Anche perché il francese a Londra guadagna una cifra superiore agli otto milioni di euro e il cartellino, in un eventuale diritto di riscatto, rischierebbe di costare oltre trentacinque milioni. Sul fronte delle cessioni c'è da ribadire che il trasferimento di Reynolds all'Anderlecht si può dare per abortito. L'esterno ha chiesto al club belga garanzie di giocare con continuità, la risposta è stata arrivederci e grazie. E' arrivata un'offerta dal Malaga per Carles Perez in prestito secco, la Roma vuole l'obbligo di riscatto.
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