Calciomercato: fatta per Oliveira, Mourinho spera di averlo contro il Cagliari
Prestito a un milione, con diritto di riscatto fissato a 13,5. Prima di ufficializzare la cessione il Porto vorrebbe trovare un sostituto. Villar tra Samp e Celta Vigo
Fosse per Mourinho, Sergio Oliveira sarebbe già in campo domenica prossimo contro il Cagliari (ma in realtà, fosse dipeso da lui, avrebbe giocato già le prime due del 2022). Milan e Juve sono già andate (e andate male), per la prossima si può sperare in un esito diverso, visto che Roma e Porto hanno trovato l'accordo per il 29enne centrocampista: il club giallorosso lo prenderà in prestito, ma a differenza di Maitland-Niles è previsto un diritto di riscatto. E così se a giugno la Roma vorrà trattenere il 24enne laterale inglese dovrà mettersi seduta allo stesso tavolo con l'Arsenal e avviare da zero una trattativa, mentre per il portoghese basterà pagare la cifra pattuita, fissata a 13,5 milioni di euro. Un investimento importante, di quasi 15 milioni - uno verrà pagato subito, per il prestito - per un giocatore che quando inizierà il prossimo campionato avrà compiuto 30 anni (è nato il 2 giugno a Paços de Brandão, nell'area metropolitana di Oporto), ma sin dall'estate Mourinho aveva chiesto un rinforzo in mezzo al campo, che poi non è arrivato per il voltafaccia dell'Arsenal sullo svizzero Granit Xhaka, che sembrava dovesse lasciare Londra, e invece ha ottenuto anche il rinnovo di contratto. Non è bastata la virata - forse tardiva - su Zakaria, altro nazionale svizzero (con genitori che vengono da Zaire e Sudan), ma di quattro anni più giovane: l'accordo con il Borussia Moenchengladbach non è stato trovato, e la Roma ha iniziato l'anno con gli stessi elementi sulla linea mediana. A giorni per rinforzare il reparto ci sarà il talento che il Porto ha cresciuto nel settore giovanile e prestato in mezza Europa (in Belgio al Malines, in Francia al Nantes e in Grecia al Paok Salonicco, oltre a tre trasferimenti a titolo temporaneo in patria) prima di farlo diventare un punto fermo della squadra, dall'estate del 2019. Da allora il ragazzo - che batte rigori, punizioni e offre un bel contributo in zona gol - è diventato uno dei beniamini del pubblico, che non ha preso bene la notizia della sua cessione, ormai prossima. Tanto che, dopo giorni in cui si aspettava solo la prenotazione del volo per Roma, il Porto ha chiesto ancora un po' di tempo perché vorrebbe dare in pasto ai tifosi, prima di sancire ufficialmente la sua partenza, il nome del sostituto. Una richiesta che non mette in dubbio la positiva conclusione dell'affare, orchestrato da Jorge Mendes, uno per cui il mercato portoghese è il giardino di casa. Il super manager che gestisce Mourinho - e che alla Roma ha già piazzato Rui Patricio - stava portando Oliveira alla Fiorentina la scorsa estate, nel breve interregno di un altro suo assistito, Rino Gattuso: le richieste del Porto allora erano ben più alte, e fecero saltare non solo l'arrivo in Italia del centrocampista, ma anche l'ex campione del Mondo, che lasciò una panchina appena occupata ben prima dell'inizio del campionato (tanto che la dirigenza viola dovette andare a trattare con lo Spezia chiedendogli di liberare Vincenzo Italiano). Sergio Oliveira allora ottenne la promessa che, se fosse arrivata un'altra occasione, il club non gliel'avrebbe fatta saltare: ne beneficerà la Roma. Il giocatore non arriverà oggi, ma a Trigoria sono certi di poterlo avere per domenica, quando peraltro a centrocampo mancherà lo squalificato Cristante.
Le altre operazioni
Con l'arrivo di Oliveira la Roma metterà in pausa il mercato in entrata: potrebbe ripartire solo se ci sarà qualche uscita, anche a titolo temporaneo. L'indiziato numero uno resta Gonzalo Villar, che in campionato è ancora a zero presenze, ma un anno fa piaceva a tutti. A Celta Vigo e Sampdoria piace ancora: con il club doriano i rapporti sono molto buoni, rafforzati in estate dal prestito di Ciervo (che domenica ha giocato titolare contro il Napoli) e da due giovani attaccanti ceduti da pochi giorni, l'U18 Simone e l'U15 Recagno (un ritorno).
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