Verso la discesa: ecco la Juve, ultima big da sfidare da qui al 9 marzo
Allo Stadio Olimpico arrivano i bianconeri, ultima grande da affrontare prima di due mesi da sfruttare per recuperare posizioni in Serie A e avanzare in Coppa Italia
Stilare tabelle s'è capito che porta male, da quando l'uomo ha inventato il pallone di cuoio. Per cui star lì a dire quanti punti si potranno fare nei prossimi due mesi di campionato, peraltro con questa incognita pandemica che porta ogni giorno a disegnare scenari diversi, resta esercizio inutile e, per chi ci crede, pure vagamente iettatorio. Certo è che con la partita di questo pomeriggio con la Juventus (seconda giornata dell'asimmetrico girone di ritorno, stadio Olimpico, calcio d'inizio ore 18,30, diretta esclusiva su Dazn) la Roma esaurirà un ciclo di sfide piuttosto complicate contro alcune delle big di questo campionato. Dal 4 dicembre a oggi in sei turni ha infatti incontrato Inter, Atalanta, Milan e appunto stasera la Juventus, in un segmento proibitivo per le forze attuali della squadra giallorossa che ha portato sinora solo i tre punti di Bergamo. A dare uno sguardo al calendario asimmetrico deciso quest'anno dalla Lega per i prossimi due mesi - fino appunto alla sfida casalinga con l'Atalanta prevista per il prossimo 6 marzo - la Roma affronterà una dopo l'altra, alternando partite in casa a partite in trasferta, il Cagliari (all'Olimpico) e poi Empoli, Genoa, Sassuolo, Verona e Spezia, con in mezzo gli innesti di Coppa Italia con il Lecce (giovedì 20 gennaio) e nel caso per i quarti previsti per il 9 febbraio (con la vincente tra Empoli e Inter).
Non sarà un percorso da tappeto rosso, ma indubbiamente si tratta di una serie di partite per cui i bookmakers vedranno senza indugio la Roma come favorita. Non come oggi, quando mediamente le quote sono decisamente più basse per l'eventuale vittoria bianconera (2.20 più o meno) rispetto a quella giallorossa (3,20), con l'eventuale pareggio a 3,40. Riprendendo la battuta di Mourinho subito dopo la vittoria di Bergamo, sono appena 22 giorni che la Roma non batte una top five, ma pure 27 che non batte una piccola (lo Spezia in casa), visto che con la Sampdoria a fine anno è finita in pareggio. E il mese di gennaio, molte volte indigesto rispetto ai sogni di gloria natalizia che in questi anni hanno accompagnato spesso le feste natalizie dei giallorossi, è cominciato giovedì nel peggiore dei modi, con la sconfitta di San Siro. La Juve in fondo concede subito una possibilità di rivincita, altrimenti ci si tufferà sulle possibilità offerte dal calendario per i prossimi due mesi. L'anno scorso proprio a gennaio si sbriciolò la Roma di Fonseca, almeno tra Coppa Italia e campionato, con la netta sconfitta nel derby e la clamorosa eliminazione con lo Spezia nella terrificante nottata delle sei sostituzioni. Stessa cosa l'anno precedente, con un inizio d'anno con due sconfitte di seguito e poi l'eliminazione in Coppa per mano della Juventus (poco prima del lockdown). Il 30 gennaio dell'anno precedente ci fu invece l'amarissimo 7-1 contro la Fiorentina di Pioli a squarciare ciò che restava della Roma di Di Francesco, di lì a poco condannato all'esonero (dopo il ko col Porto).
Contro la Juventus peraltro la tradizione non è certamente favorevole. L'ultima vittoria all'Olimpico maturò proprio dopo l'esonero di Di Francesco, maggio 2019, con Ranieri in panchina. Con Fonseca ci furono invece la sconfitta del 12 gennaio 2020 (1-2, Demiral, Ronaldo e Perotti) e il pareggio con mille rimpianti del 27 settembre 2020 (2-2, doppiette di Veretout e ancora Ronaldo). Mourinho invece ha contro i bianconeri un personale ruolino di 4 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte. Il tecnico ha sfidato i bianconeri sulle panchine dell'Inter, del Manchester United e della Roma (all'andata, 1-0). La vittoria più recente per Mourinho è datata 23 ottobre 2018 all'Allianz Stadium, Juventus-Manchester United 1-2, quella famosa della mano portata all'orecchio a fine partita. Tra Mou e Allegri lo score è di 4-3 per il portoghese (con due pareggi). Il toscano punta al pareggio, José cerca la fuga.
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