Errori, Var, Tv: Milan-Roma è un film già visto
I giallorossi non giocano bene, ma le decisioni di Chiffi in campo e Aureliano al Var sono state penalizzanti. Non concessi due rigori: il primo su Zaniolo e il secondo su Ibañez
Abolite la Befana. I bambini, almeno quelli romanisti, capiranno. Un altro sei gennaio da cancellare. Anno nuovo, Roma vecchia. In tutti i sensi. In campo, col fischietto in bocca il signor Chiffi, davanti al Var quel simpaticone di Aureliano del quale, avevamo purtroppo fatto conoscenza in Laguna. In campo perché a San Siro è arrivata l'ottava sconfitta in campionato (in venti partite), numero che non è certo propedeutico anche solo a un sogno Champions. Perché giocare bene è un punto d'arrivo ancora piuttosto lontano per una Roma che ancora fa troppa fatica a trovarsi e conoscersi quando arbitro fischia. Perché l'approccio alla gara è stato un disastro (non è la prima volta), due gol sotto senza rendersene conto. Perché i progressi di ritmo, automatismi, meccanismi, movimenti, continuano a rimanere sulla lavagna degli spogliatoi. Perché continua a essere un esercizio di ottimismo pensare di vedere cinque passaggi consecutivi senza dover fare i conti con qualche obbrobrio tecnico. Perché, appunto, gli errori tecnici continuano a essere una costante che, con la Roma, come ti sbagli, paghi con una puntualità che gli svizzeri si sognano. Prendete il gol di Messias: Ibañez fa una cacchiata di proporzioni ciclopiche, non fai in tempo a pensare ammazza che fortuna che Giroud ha preso il palo che quel pallone finisce giusto giusto sul sinistro (il suo piede) dell'ex Crotone. Perché non si possono accettare quei primi trenta minuti anonimi (eufemismo) di fronte a un Milan con una linea difensiva che avremmo firmato per trovarla di fronte. Perché la transizione difensiva continua a essere tutto un quiz. Perché quella offensiva, soprattutto quando sei sotto nel punteggio, non può continuare a essere lancio lungo e pensateci voi. Perché qualcuno ci dovrà spiegare come mai Zaniolo stia così sulle palle alla classe arbitrale tutta, così come Nicolò deve cominciare a pensare che le partite non si vincono mai da sole.
Perché questo è, ce lo hanno detto queste prime venti partite di campionato, evidenziando carenze e difetti di una squadra alla quale speriamo che i nuovi arrivi possano garantire almeno un pizzico di equilibrio in più per questa seconda parte della stagione. Tutto vero, insomma, non siamo qui a nasconderlo, perché farlo vorrebbe dire non volere bene alla Roma. Detto questo, però, aggiungiamo che c'è anche un altro è. Con cui, chi ha a cuore la Roma, si confronta da decenni cercando inutilmente una risposta, ma pur non trovandola non si rassegna. Perché la questione arbitrale e televisiva non può essere lasciata da parte neppure dopo i tre gol incassati a San Siro. Riassumendo: due calci di rigore assegnati al Milan, due non dati alla Roma, due espulsi, una serie di non fischi da mani dei capelli, uno su tutti, Viña trattenuto con tanto di maglia allungata nella nostra area senza che il biondino Chiffi ritenesse opportuno fischiare. Nello specifico: come commentare il primo rigore dato al Milan per un tentativo di autogol di Abraham? Mi dicono che a norma di regolamento il tocco con il braccio c'è e quindi è penalty. Accetto ma non capisco (inoltre: la punizione da cui nasce il rigore, è inesistente, Mkhitaryan prende il pallone). Primo possibile rigore non dato alla Roma: Zaniolo e Tonali entrano in contatto nell'area rossonera, il centrocampista allunga evidentemente la maglia di Nicolò, niente fischio, Aureliano al Var forse era andato in bagno. Secondo possibile rigore per la Roma: Ibrahimovic e Ibanez entrano in contatto in area, lo svedese interviene sulla gamba e sul corpo del brasiliano, vedi sopra, Chiffi non fischia, Aureliano ancora al bagno, forse alle prese con un nuovo attacco di gastroenterite. Secondo rigore dato al Milan: definirlo simile a quello non dato di Zaniolo ci sembra verosimile, Chiffi fischia, secondo cartellino a Mancini. Come ha detto Mou: se fischi il secondo al Milan, allora ne devi fischiare tre, cioè anche i due per i giallorossi. Insomma, un film già visto con la conseguenza che domenica contro la Juventus non ci saranno Karsdorp (giusti i due gialli) e Mancini (il primo giallo lo prende, da Capitano, protestando per il rigore non dato su Ibanez).
Chiudiamo con una notazione televisiva. Perché per un tifoso della Roma ascoltare le telecronache della squadra di Mourinho, è un supplemento di supplizio. Perché Dazn non fa rivedere o quasi gli episodi dubbi a favore della Roma? Perché i commentatori sul rigore di Zaniolo non vedono la maglia tirata? Perché lasciano andare come niente fosse il contatto su Ibañez? A questi signori vorremmo ricordare che i tifosi della Roma pagano come tutti gli altri e meritano almeno il rispetto della realtà. Che per la Roma, per carità, vuole dire anche avere ancora tanto lavoro da fare. Ma rispettate Roma, la Roma, i tifosi giallorossi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA