Capienza stadi al 50%, la Roma si muove: filo diretto con il Governo
Attese risposte dall'Esecutivo per tutelare i tifosi: il club intanto ha sospeso la vendita dei biglietti per le gare contro Juventus, Cagliari e Lecce
L'emergenza sanitaria rimette in gioco la vita dei tifosi della Roma. Ancora una volta, per il dilagare del virus - questa volta per la rapida diffusione della variante Omicron, con i contagi arrivati ieri a quasi 130.000 - il Governo ha dovuto rimettere mano alla strategia per contenere i contagi. E lo ha fatto nella serata di mercoledì, a seguito di diverse riunioni specifiche con il Cts, stringendo, tra le altre misure prese, nuovamente sulla capienza degli stadi. Che torneranno dal 6 gennaio al massimo di affluenza del 50% (35% invece per gli eventi in impianti al chiuso). In Italia, anzi, con una situazione epidemiologica in peggioramento ma ancora a livelli gestibili, dato il basso impatto sull'ospedalizzazione e grazie alla campagna vaccinale, non c'è stata la chiusura totale degli stadi come ad esempio in Germania. Certo, il provvedimento resta una mazzata, comunque, e non solo psicologica, per tutti. C'era voluto poco, infatti, per abituarsi a rivedere i tifosi giallorossi riempire l'Olimpico al 75%, con i svariati sold out (quello dello 0-0 col Napoli del 24 ottobre, primo di una lunga serie), sia per le partite casalinghe che per quanto riguarda la presenza nei settori ospiti di altre città. Quel limite era stato consentito lo scorso ottobre, quando la curva dell'epidemia stava migliorando. Ora la retromarcia dovuta alla situazione attuale.
Filo diretto con il Governo
Un problema non da poco è adesso la gestione di una serie di problematiche relative alla vendita già effettuata di biglietti e abbonamenti per le prossime partite, con un focus speciale dedicato al big match del 9 gennaio tra Roma e Juventus all'Olimpico, che ha fatto già registrare - con la capienza al 75% della vecchia norma - la bellezza di 42 mila biglietti venduti, circa 12 mila in più quindi rispetto alla nuova capienza consentita del 50%. Ma andiamo con ordine: la Roma, che come gli altri club di Serie A ha attivato subito un canale di discussione con l'Esecutivo, con cui proseguono fitti i contatti, è in attesa della pubblicazione del decreto e delle linee guida da parte dei vari dipartimenti, passo necessario per capire meglio come e in che tempi muoversi. Ieri è stata sospesa la vendita dei tagliandi per le gare contro la Juve, Cagliari e Lecce, rimandando alle prossime ore nuove comunicazioni, nell'attesa che vengano chiariti gli aspetti applicativi della nuova restrizione, che dovrebbe partire dal 6 gennaio, anche se diversi club fino a ieri confidavano in una proroga al 10 - quindi per la Roma quanto meno dopo la partita contro la squadra di Allegri - che era la prima data paventata alla fine del Consiglio dei Ministri di mercoledì. Se "proroga" dovesse esserci, il problema più grande, quello del match coi bianconeri, sarebbe risolto. Per le gare successive la società, che vuole tutelare i propri tifosi che hanno già acquistato il diritto d'ingresso all'Olimpico, con tutta probabilità interromperebbe la vendita fino al numero consentito, che comunque include tranquillamente gli abbonati, visto che l'impianto del Foro Italico con le nuove norme conterrebbe poco più di 30 mila persone e i "fedelissimi" sono 20 mila.
Un altro nodo sul quale si sta lavorando è l'interpretazione della norma: ossia se lo stadio potrà essere riempito al massimo 50% sul numero totale di spettatori possibili o se invece a prevalere sarà il concetto di disposizione a "scacchiera" per garantire il distanziamento, che tradotto vorrebbe dire che ogni settore potrà essere riempito al massimo al 50%. Nel primo caso non vi sarebbero problemi per gli abbonati, in particolar modo per quelli della Curva Sud, che è il settore più "compatto". Nel secondo caso, invece, la Roma per tutelare gli abbonati dovrebbe trovare soluzioni alternative, come quella di uno spostamento in altri settori di una parte degli spettatori (soluzione che durante la campagna abbonamenti estiva era stata già prevista, quando ancora non si era certi della graduale riapertura oltre il 50%). Non resta che attendere un chiarimento ufficiale, che al momento, salvo intoppi da festività del Capodanno, potrebbe arrivare tra oggi e domani.
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