Con Maitland-Niles la Roma diventa sempre più "Premier"
Sarebbe il terzo inglese nella rosa romanista. Le società trattano le clausole relative al diritto di riscatto, tra cui il numero di presenze per trasformarlo in obbligo
Un inglese tira l'altro. Anche se forse sarebbe più esatto dire che a Trigoria, da qualche anno a questa parte, a tirare è la Premier League. Una tendenza, quella di guardare oltre Manica, nata già prima di Mourinho (arrivato dalla Premier) che il portoghese con i suoi suggerimenti ha ulteriormente alimentato.
A proposito, peraltro, c'è da dire che questo stile british, per certi versi va interpretato come un segnale se non proprio di ricchezza perlomeno di agiatezza visto che andare a trattare giocatori che frequentano i campi della Premier, vuole dire rivolgersi al mercato più ricco e costoso del mondo. E in questo senso basta ripercorrere la storia degli ultimi anni per trovare decine di esempi. Eppure la Roma, forse aiutata pure dal fatto del varo del decreto crescita he dimezza il peso fiscale sui giocatori che arrivano dall'estero e poi rimangono da queste parti almeno per un paio di stagioni, negli ultimi anni sempre più spesso ha parlato inglese nel corso delle trattative per giocatori in entrata. Si è partiti con Smalling e Mkhitaryan (armeno ma arrivato dall'Arsenal), si è arrivati l'estate scorsa all'acquisto di Abraham per quaranta milioni più cinque di bonus, cifre che ne hanno fatto il secondo acquisto più costoso della storia della Roma, secondo solo ai quarantadue che la società giallorossa versò nelle casse della Samp per il cartellino di Schick. E poi ci sono state diverse altre trattative recenti (Xhaka, Douglas Luiz, Wellens) che non hanno fatto altro che confermare come la Roma ormai abbia un occhio speciale nel seguire giocatori da Premier.
Come, appunto, Ainsley Maitland Niles, l'esterno-centrocampista di proprietà dell'Arsenal che Tiago Pinto sta trattando per portarlo a Trigoria appena il ragazzo si negativizzerà dal Covid. La trattativa, per quello che ci risulta, è molto ben avviata, anche se Pinto dal Portogallo, dove è andato a trascorrere le festività natalizie (tornerà a Roma domani), sta invitando alla prudenza perchè, per dirla alla Trapattoni, non dire gatto finché non ce l'hai nel sacco. E nel sacco, infatti, ancora non c'è. Detto che il giocatore, ottimo amico di Abraham, già da qualche giorno ha detto sì al trasferimento in giallorosso, non c'è ancora l'accordo definitivo tra i due club. Non tanto sulla formula, prestito con diritto di riscatto, quanto sui numeri da inserire in un paio di clausole. Ovvero quella relativa al costo del riscatto e quella del numero delle presenze necessarie perché il diritto si trasformi in obbligo di acquisto. Le premesse perché l'affare comunque si concluda positivamente ci sono tutte, ma bisogna ancora aspettare perché le due cifre sono direttamente proporzionali. Nel senso che più si alza la cifra del riscatto e più aumentano le presenze perchè si trasformi in obbligo (e viceversa naturalmente). Le due società stanno lavorando per trovare il punto d'incontro con la Roma che sa come al giocatore piacerebbe che il suo trasferimento si trasformasse in definitivo, visto che considera conclusa la sua avventura ai Gunners.
Non solo Premier, comunque, nell'attualità di mercato della Roma. Perché se l'inglese dell'Arsenal è stato individuato come il vice Karsdorp pure se può ricoprire diversi altri ruoli, per il centrocampista le ultime confermano come la Roma stia guardando in Francia. Precisamente a Marsiglia dove interessa Boubacar Kamara, ventunenne, centrocampista e difensore centrale, in scadenza di contratto il prossimo trenta giugno e nessuna voglia di prolungarlo. Da almeno un paio di settimane, Pinto è in contatto con il procuratore del giocatore, Lyes Ghilas e con il presidente del Marsiglia Pablo Longoria che sa come, a fine stagione, dovrà dare venti milioni e quattrocentomila euro alla Roma per gli acquisti di Ünder e Pau Lopez. Insomma, ci sono i presupposti per arrivare alla chiusura della trattativa, anche perché Kamara al momento è il favorito per il ruolo di centrocampista. Ruolo, invece, in cui stanno scendendo vertiginosamente le quotazioni di Grillitsch visto che il suo procuratore ci ha garantito di non aver mai sentito la Roma.
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