AS Roma

Tra crescita costante e lotta d'orgoglio: Zaniolo tra i migliori

Elogiato da Mou, Nicolò si è dato da fare e ha creato occasioni. Sempre nel vivo del gioco e aggressivo, nel 2022 potrà essere la vera arma in più

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
23 Dicembre 2021 - 10:13

Ci teneva a bissare la prestazione maiuscola fornita con l'Atalanta, Nicolò Zaniolo, ma ci è riuscito soltanto in parte. Di certo è stato tra i migliori campo ieri all'Olimpico contro la Sampdoria, e la conferma è arrivata dall'unica persona che conti al riguardo, vale a dire José Mourinho. «Nel primo tempo solo Zaniolo ha voluto la palla e ha giocato con intensità». Un elogio che di certo farà piacere al numero 22 romanista, ancora una volta protagonista con le sue accelerazioni dirompenti e la sua tecnica. In più di una circostanza ha cercato di spaccare in due la retroguardia blucerchiata, che si è vista costretta ad abbatterlo; rimanendo anche impunita, in un'occasione, quando Giacomelli non ha fischiato un evidente sgambetto ai danni di Nicolò al limite dell'area di rigore nel primo tempo. D'altro canto, la provocazione di Mou di qualche settimana fa («Fossi in lui, mi chiederei se è ancora possibile giocare in Italia, dato che non gli vengono mai fischiati i falli: diventa difficile, per uno con le sue caratteristiche») non era certo campata in aria.

Il ventiduenne ha dimostrato carattere e tanta voglia, sull'onda lunga del ritorno al gol in Serie A dopo il digiuno di 514 giorni: ha corso, ha dialogato con i centrocampisti e con Abraham finché l'inglese è stato in campo, quindi ha fatto coppia con Shomurodov quando Mourinho ha tentato il tutto per tutto mettendo contemporaneamente in campo Felix, l'uzbeko, Mkhitaryan, El Shaarawy e, appunto, Zaniolo. Il quale comincia a sentirsi sempre più a suo agio nel ruolo di seconda punta mobile al fianco di un centravanti. Del resto, è naturalmente portato a muoversi molto e spaziare, allargandosi sulla fascia all'occorrenza o muovendosi tra le linee in posizione più centrale. Proprio da un suo passaggio a Shomurodov è nato il batti e ribatti tra l'ex Genoa e la difesa sampdoriana, conclusosi con il rasoterra del momentaneo 1-0 di Eldor.

Crescita

Al di là delle doti tecniche - che non scopriamo certo oggi - in questi mesi Zaniolo sta dimostrando una grande abnegazione anche in termini tattici: è più attento alla fase di non possesso, aiuta nel pressing e in generale appare più giudizioso, meno "anarchico" rispetto al calciatore visto prima del doppio infortunio. Il processo di crescita, insomma, è costante, e con lo "Special One" a guidarlo Nicolò non poteva trovare mentore migliore: lo ha redarguito quando lo meritava, ora lo elogia quando si applica e fa di tutto per aiutare la squadra. Troppo spesso ci si dimentica che è un ragazzo classe '99, reduce da due infortuni gravissimi, e in questa prima parte di stagione ha potuto tirare il fiato ben poco: un po' perché i ricambi non sono all'altezza, un po' perché aveva bisogno di mettere nelle gambe quanta più benzina possibile. Una volta lavorato sulla quantità, adesso si sta dedicando alla qualità. È quella che può rappresentare l'arma in più della Roma nella seconda parte di stagione.

Se il 2021 lo ha passato per metà in tribuna e lavorando individualmente, prima del tanto atteso rientro, nel 2022 dovrà essere l'uomo in più della Roma: quello capace di abbinare qualità e potenza, tecnica e corsa. Difficile prevedere ora quale sarà il suo ruolo una volta che Capitan Pellegrini sarà di nuovo a disposizione: Mou valuterà attentamente il da farsi, consapevole di avere in Zaniolo un jolly di prima qualità. Nel caso in cui il portoghese dovesse decidere di tornare alla difesa a quattro, Nicolò farebbe ritorno sulla corsia di destra, dove comunque può sa essere devastante con le sue accelerazioni; con l'attuale posizione, però, ha più possibilità di vedere la porta. Nel caso in cui si prosegua con le due punte, il 22 rimarrà nel ruolo di seconda punta al fianco di Abraham, con la possibilità di spostarsi (a partita in corso) anche sulla trequarti, se le circostanze lo richiederanno. Quel che è certo è che Nicolò sta bene e lo dimostra, ma vuole continuare a fare la differenza con le sue giocate, le sue accelerazioni, ma soprattutto con questa determinazione.

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