Gli avversari in cifre: Candreva il bomber, Audero non ha saltato un minuto
Sei centri (oltre agli assist) per l’esterno scaricato da Conte. Solo uno per Quagliarella, a un passo dai 39, è in serie positiva Gabbiadini: 4 nelle ultime 4
Migliora invecchiando, Antonio Candreva: l'ex esterno della Lazio (ma le sue simpatie giovanili erano ben altre: non a caso aveva come idolo Daniele De Rossi) è il miglior marcatore della squadra con 6 gol, a cui aggiungere un discreto numero di assist e cross vincenti. Scaricato senza pietà da Conte all'Inter, più vicino ai 35 (li farà il 28 febbraio) che ai 34, è uno dei più continui della serie A, e il secondo più esperto della rosa doriana, con le sue 415 presenze in serie A (e 71 gol): davanti, ovviamente c'è Fabio Quagliarella (516 apparizioni). Trentanove anni a fine gennaio, il centravanti di Castellammare di Stabia, è entrato nell'inevitabile fase discendente della sua lunga carriera: dei suoi 178 gol in serie A solamente uno è arrivato quest'anno, il 3 ottobre, su rigore, contro una delle sue molte ex squadre, l'Udinese. La continuità del numero 27 (scelto in onore del suo grande amico Niccolò Galli, sfortunato compagno di nazionali giovanili) se la sogna Manolo Gabbiadini, che però, uscito dall'ennesimo infortunio, che gli ha fatto saltare 6 gare tra agosto e ottobre, sta in serie più che positiva: il centravanti bergamasco il 26 novembre ha compiuto 30 anni, il 30 ha segnato alla Fiorentina, inaugurando una serie di 4 gol nelle ultime 4 (dopo i viola Lazio, Genoa e Venezia). Quattro centri anche per Caputo, che il Sassuolo ha ceduto al club di Ferrero dopo 2 partite da titolare nelle prime 2, perché pure così non sanno chi mettere tra Raspadori e Scamacca. Due centri per Thorsby e Yoshida, a quota uno, oltre a Quagliarella, ci sono lo svedese ormai trapiantato in Italia Ekdal, e i due terzini sinistri, Murru e Augello, passato ormai da rivelazione a certezza del club doriano, dopo una carriera partita in sordina nelle serie minori. Inizi completamente diversi per Emil Audero, cresciuto con le stimmate del predestinato nelle giovanili della Juventus e delle nazionali (italiane, nonostante il padre indonesiano): non ha mantenuto tutte le promesse, il club bianconero, dopo averlo fatto esordire a Bologna, all'ultima del 2016-17, non lo ha considerato mai neppure come secondo, ma a 25 anni sta giocando il quinto campionato da titolare inamovibile (il primo in B a Venezia, gli altri in blucerchiato). È l'unico che non ha saltato un minuto, dopo di lui i più utilizzati sono Candreva e Thorsby, il più giovane tra quelli messi il campo è l'ex in prestito Ciervo, visto che gli altri 19enni, Trimboli e Yepes Laut vanno sempre in panchina ma non entrano mai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA