Fiorentina-Roma, rimborso della trasferta: perché no?
Non è un dovere del club, ma significherebbe tanto per i tifosi. In passato altri club, o i giocatori stessi, hanno proposto questa iniziativa
Ieri pomeriggio l'account Instagram della Roma ha pubblicato una foto del settore ospiti giallorosso sotto la pioggia di Firenze, con scritto "Forza Roma". I circa duemila commenti raccolti fino a ieri sera, come pronosticabile, esprimono tutto il malumore della tifoseria verso ogni pubblico rappresentate del club, dai giocatori a Pallotta passando per Monchi e Di Francesco. Un tentativo, quello della Roma sui social, di rendere omaggio ai quasi 2.500 che sotto al diluvio di Firenze hanno sostenuto incessantemente la squadra fino al 6-1. Tentativo sicuramente più azzeccato rispetto al tweet pubblicato dopo la partita dall'account inglese del club, il quale, al contrario di ogni tifoso della Roma presente sul pianeta terra, aveva voglia di scherzare sulla sconfitta del Franchi: l'immagine in movimento di una scimmietta arrabbiata che getta via il computer è stata poi rimossa.
Il post su Instagram, tuttavia, rappresenta il minimo di ciò che si poteva fare all'indomani di un 7-1 che ha fatto tanto, troppo male a ogni tifoso. Un gesto importante, soprattutto dal punto di vista simbolico, sarebbe stato quello di rimborsare in qualche modo la trasferta ai tifosi che a Firenze, in un giorno lavorativo, in orario lavorativo, dopo essere stati trattati male all'ingresso del settore, si sono beccati 90 minuti d'acqua e soprattutto sette gol. Rimborso che, sia ben chiaro, non è né un dovere morale per il club né un diritto dei tifosi: in primis perché andare in trasferta non è obbligatorio, e lo si fa a prescindere dal risultato, poi perché sono i tifosi stessi a non chiederlo. Non si tratta di un gesto dovuto, dunque, ma è certo che un "pensiero" di questo tipo, magari offrendo uno sconto sul prossimo acquisto di biglietti, sarebbe molto apprezzato da chi era a Firenze.
I precedenti in Europa
In Europa sono numerosi i precedenti di questo tipo. Uno è particolarmente calzante in questo caso: aprile 2018, Psg-Monaco 7-1. Subito dopo la partita, l'account Twitter dei biancorossi annunciava: «Il Monaco ha preso la decisione di rimborsare i tifosi presenti nel settore ospiti stasera. Le modalità saranno comunicate a inizio settimana». Lo stesso è accaduto dopo Manchester United-Arsenal 8-2 del 2011, con la società londinese solerte nel provare a rendere meno amaro il tracollo all'Old Trafford.
L'AS Monaco a pris la décision de rembourser les supporters Rouge et Blanc présents dans la tribune visiteurs ce soir. Les modalités seront communiquées en début de semaine. #PSGASM #PartoutToujours pic.twitter.com/V8vGNyaA3V
— AS Monaco ???????? (@AS_Monaco) 15 aprile 2018
A volte, invece che dalla dirigenza, l'iniziativa è partita dai giocatori (e se fosse accaduto per Fiorentina-Roma, anche in questo caso nessuno si sarebbe offeso): lo ha fatto la rosa del Charlton nel 2016, rimborsando sia il biglietto sia le spese del viaggio ai 150 tifosi che ad Huddersfield assistettero all'ennesima sconfitta; lo hanno fatto i giocatori del Sunderland nel 2014, dopo aver perso 8-0 in casa del Southampton, rimborsando un totale di 60mila sterline a 2.500 tifosi; lo fecero i calciatori del Wigan nel 2009 dopo averne presi 9 dal Tottenham. Addirittura, l'Everton nel 2016 ha restituito ai tifosi il prezzo della trasferta all'Etihad, nonostante il club non avesse alcuna colpa: molti sostenitori dei Toffees non arrivarono in tempo per via di un blocco stradale causato da un incidente. Nulla comunque in confronto allo Stoke City, che per anni ha offerto ai propri tifosi i mezzi di trasporto per le partite di campionato. Infine, particolare fu il "rimborso" offerto dall'Amburgo nel 2013, che volle farsi perdonare il 9-2 subito in casa del Bayern: invitò i tifosi presenti in trasferta a un barbecue nel suo centro di allenamento. Probabilmente, però, questo a Roma non si potrebbe replicare.
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