La chiave Kumbulla. Si potrebbe mettere in piedi uno scambio di prestiti
Il Torino insiste: vuole in prestito il centrale che Juric ha avuto al Verona. La Roma è pronta a trattare, ma a patto che sul piatto ci sia uno tra Bremer e Singo
Il Torino insiste. Vuole Marash Kumbulla. Su espressa richiesta di Juric che lo ha allenato e lanciato ai tempi in cui i due passeggiavano sotto il balcone di Giulietta. Il tecnico lo ha chiesto al presidente Cairo, convinto che, tornando alla sue dipendenze, il nazionale albanese possa tornare a essere il giocatore che giovanissimo stupì per personalità e qualità difensive. Al punto che la Roma se lo andò a prendere con un'operazione piuttosto complessa e onerosa. Ovvero: due milioni subito, tredici e mezzo per il riscatto, tre e mezzo di bonus, più due ragazzi, Cancellieri e Diaby, valutati complessivamente cinque milioni di euro, equamente divisi. L'operazione, però, ora è molto difficile che possa arrivare alla fumata bianca. Non solo perché il Torino ha chiesto il giocatore in prestito secco (del resto acquistarlo per una questione di costo a bilancio del cartellino costringerebbe a una richiesta da venti milioni o giù di lì), ma perché la Roma, nel caso, come contro-richiesta, avrebbe chiesto di mettere in piedi uno scambio con un giocatore granata. Un centrale difensivo per avere comunque quattro calciatori di ruolo per una difesa che ora Mourinho schiera a tre, oppure un esterno destro per garantire un'alternativa a Karsdorp. Cioè: il brasiliano Bremer, ventiquattro anni, scadenza contratto 2023, procuratore Frank Trimboli (ha ottimi rapporti con la Roma dai tempi di Franco Baldini); Wilfried Singo, classe duemila, scadenza contratto duemilaventitrè con un'opzione per un'altra stagione, esterno destro che ha solo bisogno di lavorare per potersi trasformare in uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Da queste orecchie, però, il Torino ci sente poco. Non tanto perché non è disposto a cedere uno dei due giocatori, ma perché ne fa una questione di prezzo, venticinque milioni per il centrale difensivo, cinque in meno per l'esterno. Cifre che la Roma, a meno di sorprese, non potrà spendere nel prossimo mercato di gennaio. Semmai tra le parti si potrebbe mettere in piedi uno scambio di prestiti con diritti di riscatto fissati a sei-diciotto mesi. Singo potrebbe rappresentare l'uomo giusto da mettere alle spalle di Karsdorp che sta giocando a ritmi insostenibili fino alla conclusione della stagione. L'olandese, a gennaio, alle spalle, oltretutto, molto ma molto probabilmente non avrà neppure il ragazzino americano, Reynolds, che in questa sua esperienza italiana tutto ha fatto meno che convincere. È tornato negli Stati Uniti già da qualche giorno per rispondere alla convocazione della sua nazionale (ma gli altri esterni destri americani chi sono?). Dovrebbe tornare dopo i giorni di vacanza che ci saranno dopo la partita contro la Sampdoria di mercoledì prossimo. Dovrebbe. Perché più di una voce di dentro di Trigoria sta facendo sapere che Reynolds potrebbe rimanere negli States almeno fino alla conclusione di questa stagione. Si sta infatti lavorando a un prestito con un club americano per consentire al ragazzo di tornare almeno a sentirsi calciatore e riacquistare un po' di fiducia. La squadra maggiormente indiziata sono i Dallas da cui è arrivato in cambio, tutto compreso, di circa otto milioni. I Friedkin sono amici del presidente del club texano e, se vorranno, non dovrebbero avere molti problemi a trovare un accordo per il ritorno a casa di Reynolds. Sperando poi che l'aria di casa garantisca all'americanino un po' di entusiasmo per ridare slancio a una carriera che, quando è arrivato, sembrava destinata a ben altre risposte di quelle che ha dato qui a Roma.
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