Se Zaniolo si butta a destra: pro e contro della soluzione studiata da DiFra
La situazione di emergenza con Perotti e Ünder infortunati costringe il mister a valutare scelte alternative per non cambiare modulo contro l'Atalanta
Dunque, Di Francesco ci sta pensando seriamente e contro l'Atalanta sembra orientato a schierare Zaniolo esterno destro nell'intoccabile 4231 di questo periodo. L'infortunio di Ünder (dopo quello di Perotti) ha ridotto ulteriormente il numero degli attaccanti a disposizione dell'allenatore della Roma e proprio alla vigilia di un confronto importante come quello con la squadra di Gasperini, avversario storicamente ostico per la Roma e al momento avversario diretto nella corsa al quarto posto, tanto che una vittoria proietterebbe i bergamaschi sopra la Roma in classifica. Al di là della scelta finale del tecnico, abbiamo comunque provato ad immaginare tutti i pro e i contro di questa opzione e ne abbiamo trovati sei per una parte e per l'altra. Eccoli.
SEI MOTIVI PER UN SÌ
1) A destra attacchi comunque con un piede mancino
Per Di Francesco è più di una necessità: nel suo disegno tattico ideale fatto di spazi occupati e immediatamente liberati per le continue sovrapposizioni di altri attaccanti, sulle fasce in posizione offensiva è consigliabile l'utilizzo di giocatori di piede opposto (rispetto alla fascia da occupare). Dunque ha sempre preferito attaccare a destra con un mancino e a sinistra con un destro. Fuori Ünder, l'altro attaccante di piede sinistro è Schick che però ha caratteristiche molto più offensive sia di Zaniolo sia dello stesso Cengiz.
2) Fai posto a Nzonzi
Il centrocampo della Roma con due ex trequartisti (Cristante e Lorenzo Pellegrini) e un trequartista (Pastore prima, Zaniolo poi) ha fatto il suo dovere contro l'Entella e il Torino, ma adesso che l'avversario si preannuncia un po' più impegnativo (sia dal punto di vista muscolare, sia da quello tecnico) è necessario far posto a Nzonzi, ammesso e non ancora concesso che il francese sia effettivamente tornato al cento per cento. È comunque sicuramente un profilo più "difensivo" rispetto a Lorenzo Pellegrini e quindi è bene che torni ad occupare le sue zone.
3) Rimetti al posto suo Lorenzo Pellegrini
Oltretutto Lorenzo in questo caso potrebbe tornare a giocare nel suo ruolo, quello in cui si è imposto con la massima autorevolezza dopo il "clic" scattato con quel colpo di tacco nel derby.
4) Fa più fase difensiva di un attaccante
Nella Roma squilibrata di questa stagione, avere per esterno offensivo un giocatore capace di tanta aggressività in fase di non possesso è sicuramente un vantaggio, rispetto a quel che ti può garantire un attaccante (che si tratti di Under, che finora ha sempre giocato lì, o di Kluivert che potrebbe sostituirlo).
5) Hai uno più alto di un attaccante contro una squadra molto fisica
Contro l'Atalanta sarà bene far valere tutti i centimetri a disposizione nella rosa: i dati dicono che i bergamaschi soprattutto nelle ultime partite giocate hanno saputo sfruttare a perfezione le palle inattive in area e anche le azioni manovrate con sponde delle loro torri. Avere davanti alle due porte nelle due fasi uno (più) alto è un vantaggio in più.
6) Ti tieni un attaccante in più in panchina
Se poi le cose si mettessero nel corso della partita in maniera tale che ci fosse il bisogno di aumentare la spinta offensiva, Di Francesco avrebbe a disposizione un'alternativa centrale (Schick) e una laterale (uno tra El Shaarawy e Kluivert) per rinforzare l'attacco.
SEI MOTIVI PER UN NO
1) Meglio avere un attaccante di ruolo
Vista la specificità dei compiti tattici pensati per ciascun ruolo, è bene che ogni giocatore sia impegnato nella sua posizione ideale. Un conto è spostarsi verticalmente di pochi metri (un trequartista che fa il mediano o viceversa, o Florenzi schierato terzino o ala), un conto è farlo orizzontalmente: i compiti nelle pressioni, nella fase difensiva e in quella offensiva cambiano a volte in maniera significativa che si giochi sulla fascia o in zone centrali. Il rischio dell'improvvisazione in questi casi è di togliere un po' di brillantezza nelle scelte immediate.
2) Meglio non dare al ragazzo l'idea della sua indispensabilità
Tatticamente e tecnicamente, questa Roma era stata pensata senza uno come Zaniolo, acquistato sul mercato nella trattativa Nainggolan e inizialmente destinato ad andare in prestito per formarsi un po' di più. Adesso sembra che senza di lui non si possa giocare: non è così e il ritorno di Nzonzi dà l'occasione per dimostrarlo.
3) Dopo tanti elogi, un po' di panchina può far bene
Oltretutto dal punto di vista psicologico c'è un po' il rischio che il ragazzo possa sentire la pressione dell'improvvisa popolarità e l'innalzamento del livello delle aspettative. E che ne possa conseguentemente soffrire. A volte togliere un po' di luce dei riflettori quando si cresce può far bene.
4) Tieni un cambio importante per il centrocampo
Col rientro da titolare di Nzonzi e in attesa del ritorno di De Rossi, se giocassero tutti i centrocampisti insieme verrebbe poi a mancare in panchina un elemento equilibratore in caso di necessità. Resterebbero a disposizione solo difensori puri, magari Pastore e attaccanti come Schick.
5) In vita sua ci ha giocato solo un paio di partite (con la primavera dell'Inter)
Andando a guardare il ruolino di marcia di cui si può trovare traccia negli archivi, in quella posizione Nicolò dovrebbe aver giocato solo un paio di partite con la primavera dell'Inter, peraltro schierata col 433 e non col 4231. Però, a conferma della sua duttilità, quel giorno realizzò anche una doppietta al Sassuolo. Ma poi sia Castorina all'Entella, Vecchi all'Inter e i ct delle nazionali hanno sempre preferito utilizzarlo mezzala o trequartista centrale. Ci sarà un motivo...
6) Kluivert e El Shaarawy meritano la conferma
Dopo la bella prova col Torino, i due attaccanti esterni rimasti a disposizione di Di Francesco si sono meritati la conferma. E attaccare l'Atalanta (con la difesa a tre) con punte di ruolo veloci potrebbe far loro abbassare il baricentro. In fondo la miglior difesa è l'attacco e in questo Di Francesco è sempre statro un maestro.
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