Mancini e Ibanez: la difesa blindata è anche merito loro
Col nuovo modulo tre clean-sheet: il totale sale a nove. Gli imprescindibili sono i due ex atalantini. Il quarto posto delle presenze è occupato da Karsdorp
Ogni squadra vincente inizia il proprio percorso dal basso. Spesso in senso figurato, sempre sul campo. E se per arrivare al successo è fondamentale poter contare su una difesa impenetrabile o quasi - anche più che su un attacco estremamente prolifico - la strada intrapresa dalla Roma ha imboccato la direzione giusta. Cambio di modulo o rendimento crescente degli interpreti, poco conta. Come ha specificato lo stesso Mourinho più volte, l'ultima ieri in conferenza, oltre che dalle parate di Rui Patricio e dalle convincenti prestazioni degli elementi del pacchetto arretrato, le più che positive cifre che riguardano la fase difensiva coinvolgono tutta la squadra. Le ultime tre gare fra campionato e coppa (quelle successive alla più recente sosta per le nazionali) sono coincise con tre vittorie e altrettanti clean-sheet, che portano il totale stagionale a nove. Tanto per rendere l'idea, fra le squadre italiane impegnate nelle coppe europee, la sola che vanta lo stesso score è il Napoli capolista. Che è anche l'unica a precedere i giallorossi nella specifica graduatoria, relativamente al solo campionato (otto volte con la rete inviolata gli azzurri, sei gli uomini di Mou). Subito dietro proprio il Bologna (a quota 5), avversario di giornata. Contro i rossoblù non è ancora certa la presenza di Smalling, rientrato soltanto nell'ultima settimana dopo un lungo stop (e una serie di noie muscolari nella scorsa stagione). Ma quando Chris ha giocato, è stata incassata una sola rete. Proprio per la sua importanza, è consigliabile non correre rischi. Decideranno di concerto l'inglese e il tecnico. «Non abbiamo un problema adesso, non è una situazione in cui deve giocare per forza perché non ci sono alternative - l'ammissione dello Special One - Parliamo con lui, per me conta più di tutti i controlli che possiamo fare con la tecnologia. Nel caso di Smalling, se mi dice che si sente benissimo gioca, se mi dice che non è al cento per cento lo proteggo». Chi sarà in campo ancora una volta è la coppia di imprescindibili formata da Mancini e Ibañez. I due centrali diventati braccini rispettivamente di destra e sinistra nella linea a tre dal ritorno a disposizione dell'ex Manchester United, sono anche i giocatori di movimento più utilizzati dell'intera rosa. Davanti a loro semplicemente il portiere titolarissimo Rui Patricio, che è anche l'unico sempre presente. L'italiano lo segue con 1.710 minuti in campo, subito dopo Roger con 1.684', ma il brasiliano ha messo piede sul terreno di gioco in tutte le ventuno gare disputate. Sintomo di continuità ritrovata, per ciascuno dei due così come in tandem. E non può essere un caso che il quarto posto delle presenze sia occupato da Karsdorp, con 1.628': un altro componente del reparto, sia pure con maggiore licenza di offendere e ultimamente spostato qualche metro più avanti. La difesa blindata è anche merito loro.
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