Mourinho avanti coi soliti noti: contro il Milan El Shaarawy può essere l'unico cambio
Il Faraone è la vera alternativa: può far rifiatare Mkhitaryan, che sembra stanco. Arbitrerà Maresca, come a Verona, Mazzoleni al Var
Si è ritrovata alle 11 ieri la Roma, in vista della sfida di domani sera con il Milan, dopo la giornata di riposo concessa da Mourinho dopo la trasferta di Cagliari. Una gara carica di insidie, che poteva creare parecchi problemi alla squadra giallorossa, reduce da un buon risultato come lo 0-0 con il Napoli, che arrivava all'Olimpico con 8 successi in 8 partite, un record (le 10 vittorie iniziali, detenuto proprio dalla Roma, ai tempi di Rudi Garcia) a portata di mano, e un primo posto da difendere.
Pellegrini e soci hanno giocato bene, interrotto la serie, e rischiato anche di vincere, ma quello 0-0 avrebbe avuto tutt'altro significato in caso di sconfitta a Cagliari, visto che la squadra arrivava dal ko di Torino con la Juventus (in cui c'è una lunga lista di recriminazioni contro la direzione di gara, dal fallo di mano di Cuadrado sul gol partita, al mancato vantaggio in occasione del rigore poi sbagliato da Veretout, concesso quando Abraham stava per spingere la palla nella porta vuota) e da quello contro il Bodø, un 6-1 per cui invece non c'è alcun alibi.
In quella gara Mourinho aveva messo in campo tutti quelli che di solito tiene in panchina, e la risposta è stata pessima (anche se lo scarto è stato anche peggiore nel secondo tempo, con tre titolari entrati nell'intervallo): Reynolds (che in Norvegia era partito titolare per la prima volta quest'anno), Villar, Diawara e Borja Mayoral dopo quella figuraccia sono stati esclusi dalla lista dei convocati per le gare con Napoli e Cagliari, Kumbulla ha saltato la prima ma è stato convocato per la seconda (entrando anche in campo, nei minuti di recupero, per difendere il risultato: prima apparizione in questo campionato), Carles Perez è stato convocato per entrambe, ma è rimasto in panchina, con tutto che in Conference aveva firmato quantomeno il gol della bandiera.
Ma una posizione, nelle gerarchie del tecnico l'ha persa anche lui, pur senza uscire dai convocati, visto che, dopo 12' di ripresa, quando la Roma era sotto, e c'era bisogno di mettere un attaccante al posto di un difensore (Viña), gli è stato preferito un debuttante assoluto come il ghanese Felix Afena-Gyan, capocannoniere della Primavera. Che peraltro, pur senza entrare direttamente nelle azioni dei due gol, ha dato una bella scossa, tanto che Mourinho non lo ha rimandato da Alberto De Rossi (che ieri aveva una gara difficile, a Bergamo contro l'Atalanta, poi vinta 3-0) tenendolo con i grandi. E con lui è rimasto anche Tripi, che tra i giovani giocava mediano o difensore centrale, e dal portoghese è stato provato come terzino destro: sarà lui il prossimo a esordire, quando ci sarà bisogno di far rifiatare Karsdorp (la prima opzione era lo spostamento a destra di Ibañez, ma l'infortunio di Smalling ha ridotto il numero di alternative al centro).
Oltre a Perez il giovane Felix ha scavalcato anche Shomurodov, non El Shaarawy, che era entrato dopo l'intervallo, al posto di un Mkhitaryan apparso piuttosto stanco. Mourinho aveva dichiarato che, avendo poche alternative di livello, salvo infortuni avrebbero giocato sempre gli stessi, il numero 92, che mercoledì ha compiuto 29 anni, fa eccezione: è un ex rossonero, tra campionato e Conference ha fatto 4 gol, potrebbe essere lui la novità contro il Milan. Con i giovani pronti a subentrare, per tenere sulla corda i titolari: la scelta di preferire Felix a giocatori più esperti potrebbe non essere un caso isolato. Prosegue spedita intanto la vendita dei biglietti: al momento sono attesi 48.000 spettatori.
Arbitra Maresca
Ieri sono uscite le designazioni arbitrali: all'Olimpico verrà Maresca di Napoli, che ha arbitrato una volta i giallorossi in questo avvio di stagione, a Verona, quando era arrivata la prima sconfitta, 3-2 in rimonta. Assistenti Carbone, pure lui di Napoli, e Lo Cicero di Brescia, quarto uomo Ayroldi di Molfetta, al Var, assistito da De Meo di Foggia, il bergamasco Mazzoleni.
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