Roma, a Cagliari con il solito undici. Tempi di recupero lunghi per Smalling
I fedelissimi di Mourinho ai lavori "forzati": pronti Shomurodov, El Shaarawy e Calafiori. L'inglese lavora ancora a parte e potrebbe rientrare dopo la sosta
I soliti noti. Non c'è più mistero ormai intorno alla formazione della Roma. Mourinho lo sta ripetendo a destra e a manca, la Roma principale, la Roma titolare, la vera Roma, ditelo come volete ma è questa. Quella che non ha mai fatto brutte figure, quella che dopo aver rodato con Fiorentina e Sassuolo, ha lasciato all'avversario il sopravvento solo per due spezzoni di partite dall'inizio della stagione, tra campionato e coppa: un pezzo di partita, fatale, a Verona e una ventina di minuti (di cui i secondi dieci folli) iniziali nel derby alla Lazio. Rui Patricio, con gli esterni fisici e veloci Karsdorp e Viña, i centrali giovani e "cattivi" Mancini e Ibañez (che qualche svarione lo nasconde sempre dietro l'angolo, ma è in crescita costante, tanto da aver convinto uno come Mou), la coppia di mediani un po' dinamici e un po' verticali formata da Veretout e Cristante, i trequartisti con Zaniolo la bestia, Pellegrini un po' principe e un po' operaio e Mkhitaryan l'esperto, e la punta Tammy Abraham che riassunto in due parole è la forza e la volontà.
Undici atleti, undici calciatori di qualità, secondo Mourinho. Loro, con tutta probabilità e nelle intenzioni del tecnico (quindi salvo affaticamenti o acciacchi) scenderanno in campo anche a Cagliari nella difficile trasferta di domani sera nel turno infrasettimanale valido per la decima giornata di campionato. Che poi, l'abbiamo imparato, i fedelissimi non sono solo undici. Perché, esentati i giovanissimi come Zalewski o Darboe, Shomurodov, El Shaarawy e in qualche modo Calafiori hanno dimostrato di rientrare nei piani del tecnico di Setubal. Però Mourinho non si fida della Serie A e finché potrà farà pochi calcoli d'ora in avanti. Proverà, almeno nelle dichiarazioni pubbliche, a recuperare qualcuno, senza mettere la croce sopra nessuno, ma si va avanti con quello che è il progetto delineato - checché se ne dica - da inizio stagione.
Nell'attesa di Spinazzola e, chi l'avrebbe mai pensato, di Chris Smalling. L'inglese si è fermato nel finale della partita vinta in casa contro l'Empoli, dopo che era rientrato da un infortunio sempre alla coscia il 12 settembre (panchina col Sassuolo). Poi col contagocce in campionato e due partite intere con Cska Sofia (con gol) e Zorya in Conference League: per un totale di soli 312' giocati. Smalling sta ancora lavorando a parte, l'ha fatto ieri proprio insieme al Leo nazionale, e lo farà anche nelle prossime settimane: difficile vederlo prima sosta per le nazionali che verrebbe sfruttata per recuperarlo al massimo: con l'obiettivo di farlo tornare a disposizione per Genoa-Roma, prima partita al rientro dalla sosta stessa, in programma il 21 novembre.
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