Il bacio di Guida: non solo il derby, tra errori e sviste è sempre una sentenza
Le nefandezze in Lazio-Roma sono solo le ultime di una lunga serie. Ancora con Irrati al Var rigore macroscopico negato col Milan. E col Sassuolo c’era lui in sala video
Errori e orrori. Sono sempre o quasi dietro l'angolo, quando il signor Marco Guida della sezione arbitrale di Torre Annunziata incrocia la Roma. La grottesca direzione nel derby è soltanto l'ultima in ordine temporale di una serie di nefandezze assortite che il concittadino del centravanti biancoceleste ha rifilato alla squadra della Capitale. Il mancato rigore per la platealissima spinta di Hysaj su Zaniolo è senza dubbio l'abbaglio più macroscopico perché indirizza tutto il resto dal match. A partire proprio da quell'azione, che dopo il mancato fischio si sviluppa dalla parte opposta del campo fino a portare al raddoppio di Pedro. Da 1-1 a 0-2 è un attimo. I siti di riferimento del club di Formello ieri si sono affannati a rintracciare un presunto labiale del fischietto campano, che rivolto a El Shaarawy avrebbe motivato la decisione con un fuorigioco di Nico. Puntualmente smentito dalle immagini. Come se non bastasse, Guida ha poi graziato più volte Leiva dal secondo giallo. Ci ha pensato Sarri a toglierlo dal campo - ancora sul risultato fissato a fine primo tempo - forse immaginando che il direttore di gara potesse ravvedersi. Ma i mancati gialli per ripetute trattenute ai danni di Mkhitaryan, Abraham, Veretout e ancora Zaniolo dimostrano il contrario. Alla fine il computo dei cartellini recita 4 a 2 per la Roma. Singolare, visto l'andamento del match.
D'altra parte che Guida rappresenti una sorta di calamità quando dirige la Roma è certificato dai numeri: nelle cinque occasioni precedenti al derby incriminato, la sua presenza coincide con quattro sconfitte. Può succedere, certo. Il dato curioso è che si tratta sempre di gare casalinghe. Quello ancora più curioso è che in diverse di queste il suo intervento è stato ancora determinante, ma a senso unico. Sempre contro la Roma. Così nella scorsa stagione col Milan un intervento di Fazio su Calabria, tanto veniale da non essere visto in presa diretta, è richiamato dal Var costando un rigore ai danni della Roma, mentre uno sgambetto a Mkhitaryan a pochi passi dalla porta viene giudicato regolare. Da Guida come dal Var, che guarda caso è Irrati. La stessa coppia del derby.
Quando in sala video tocca all'arbitro di domenica, le cose non prendono una piega molto diversa. Ancora una gara casalinga, ancora un rigore ciclopico non visto: Ayhan para letteralmente un cross di Spinazzola, ma né Maresca in campo, né il suo sodale Guida fuori ritengono opportuno intervenire. Così come per un fallo assassino di Obiang su Pellegrini (poi costretto a lasciare il campo), mentre Pedro - all'epoca con la maglia giusta addosso - viene espulso per un non-fallo a 80 metri dalla propria porta e per una trattenuta a trequarti già nel primo tempo, una frazione che i giallorossi chiudono con 4 gialli su 5 falli fischiati. Una sorta di record. Oltre a Fonseca cacciato. Perché come tutti gli arbitri mediocri, i due in questione sono anche permalosi. Mourinho "se l'è cavata" con un'ammonizione. Ma dopo l'ennesimo danno perpetrato da Guida.
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