Giuseppe Giannini: "Una vittoria della Roma darebbe morale"
L'ex capitano giallorosso in un'intervista al Match Program: "L’unica pecca di questa squadra è un po’ di mancanza di carattere e di giocatori di esperienza"
Giuseppe Giannini, capitano della Roma per un decennio, ha parlato in un'intervista a Francesca Viola del Match Program AS Roma del momento difficile della Roma e ha voluto ricordare Gigi Radice, suo allenatore nella stagione 1989/90.
Chi era Gigi Radice?
"Un personaggio importante in quel periodo di Roma. Con lui abbiamo vissuto un anno esaltante, era la stagione in cui giocavamo al Flaminio per i lavori all'Olimpico in attesa di Italia 90. Un sanguigno e un bravissimo allenatore. È riuscito a tenere la squadra unita utilizzando i suoi metodi, particolari. Tutti noi gli siamo rimasti molto legati, nonostante sia stato a Roma solo per una stagione".
Una stagione intensa, conclusa con il sesto posto buono per la qualificazione Uefa.
"Quella Roma era soprannominata testaccina, combatteva e lottava su ogni palla. Per questo il mister è entrato nel cuore di tutti i tifosi. Era una Roma attaccata alla maglia. Anche perché in quella squadra c'erano diversi romani… insomma fu un anno molto coinvolgente".
Cosa cambiò giocando al Flaminio?
"Giocare al Flaminio fu diverso. Avevi un impatto particolare già dal riscaldamento. Ti trovavi ad avere i tifosi ad un metro e la squadra si è dovuta abituare un po' alla volta. Ma la reazione è stata esaltante".
Uno stadio con i tifosi vicino al campo, proprio come il progetto dello Stadio della Roma...
"Credo sia lo stadio del futuro. È di esempio l'impianto della Juventus dove la gente è a ridosso del campo. Sicuramente i tifosi così vicini trascineranno i calciatori che saranno spronati a dare qualcosa in più".
Torna la Champions League. Tra i precedenti con una squadra ceca c'è il doppio confronto con la Slavia Praga: a distanza di tanti anni per i tifosi è nella lista delle partite "indimenticabili" in negativo. Quante volte si è sognato quella notte?
"Quella partita l'ho rivista solo una volta quando ho fatto il lavoro per la Rai. Una partita entusiasmante e bella, ma dall'esito davvero bruttissimo. Certo rimane nella mia memoria insieme al derby vinto tre a zero con Mazzone, Roma-Torino la finale di Coppa Italia persa nonostante i miei tre gol...".
La Roma di oggi: cosa accade?
"Non so se sia solo un problema di testa, di mentalità. Sicuramente manca qualcosa. Al gruppo manca essere l'essere cattivi nel momento cruciale della gara, con un'entrata oppure una soluzione forte. Vero è che ci sono molti giovani e per entrare nella realtà romana a volte ci vuole un po' di tempo e di esperienza. Non vedo alcun problema tecnico-tattico, il tecnico è bravo con giocatori importanti, molti dei quali in nazionale".
Anche lei da calciatore ha vissuto momenti del genere, come si superano?
"Sì e capitato a tutti. Sono momenti che si superano con la tranquillità e la serenità. Hanno a disposizione tutti i mezzi tecnici per poterne uscire. La squadra era in una scia positiva peccato per il pareggio contro il Cagliari. A questo punto la partita con i cechi diventa importantissima".
La Roma è già qualificata, invece il Plzen si gioca l'accesso all'Europa League. Che gara si immagina?
"In questo momento un eventuale successo darebbe alla Roma una spinta importante. Sarà inoltre l'occasione per i giovani di fare esperienza in Champions League. Un risultato positivo aiuterebbe a di
Se dovesse fare una critica a questa squadra?
"Come ho già detto, l'unica pecca di questa Roma è un po' di mancanza di carattere e di giocatori di esperienza che possano trascinare i più giovani. Eusebio Di Francesco è stato sfortunato ad avere perso per tanto tempo Daniele de Rossi, l'unico forse in grado di dare una certa spinta sia per un motivo caratteriale, di esperienza e anche perché gioca in mezzo al campo".
Se dovesse fare un pronostico?
"Non sarà una gara difficilissima, ma proprio per questo può ridare a tutti la consapevolezza dei propri mezzi. È una partita che può ridare una spinta importante in vista dei prossimi impegni ravvicinati che aspettano la Roma prima della sosta".
Prima di salutarci, che emozione è stata vivere da vicino, sotto la Sud, l'ingresso di Francesco Totti nella Hall of Fame?
"Una parola sola… bellissima!"
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