VIDEO - Intervista a David Pizarro: «Zaniolo è il più forte, Pellegrini ha i colpi giusti»
«L’impatto di Mourinho si vede già, ma servono un terzino destro e un centrocampista. Per quello che sta dimostrando, l'obiettivo della Roma dev'essere la Champions»
David Pizarro è uno dei registi di centrocampo più apprezzati ad aver vestito la maglia della Roma negli ultimi anni. In giallorosso ha giocato 207 partite in tutte le competizioni (tra le altre ne ha fatte registrare 148 nel campionato di Serie A, 19 in Coppa Italia e 27 in Champions League) mettendo a segno 15 gol e soprattutto 53 assist. Calmo e preciso in mezzo al campo e sempre sorridente fuori, il 41enne nato a Valparaiso per il suo modo di essere e di giocare è rimasto nel cuore dei tifosi e lui, anche dopo la fine della carriera con gli scarpini ai piedi, è rimasto legato ai colori giallorossi e alla Capitale. Ieri c'era anche lui a Casal Palocco per seguire la seconda tappa del campionato italiano di Footvolley, ma non per giocare perché «Sono qui solo per accompagnare il mio amico Tonetto che è un patito di questo sport. Io dopo il calcio ho trovato il padel, con la sabbia non c'entro niente», ci ha detto il Pek ridendo. E allora meglio parlare di calcio, della Roma.
Hai commentato e certamente seguito le prime uscite della Roma di questa stagione. Cosa ti ha colpito di più in positivo?
«Le ho seguite e senza dubbio quello che si nota di più è la forza d'animo e la personalità che ha portato Mourinho, non solo alla squadra ma anche alla piazza e ai tifosi. Credo che a livello di carattere si veda una squadra molto tosta e l'impronta si è vista già nelle prime uscite».
In negativo invece?
«Penso che la rosa sia ancora incompleta, da riempire. Per un club che vuole lottare nelle parti alte della classifica serve ancora qualche innesto, è necessario».
Cosa manca?
«Sicuramente un terzino destro, Karsdorp non può giocarle tutte, ha bisogno di qualcuno che gli faccia tirare il fiato. E poi un centrocampista che Mourinho di certo sta cercando».
Che caratteristiche dovrebbe avere? Uno alla Pizarro?
«Se guardiamo la carriera di Mourinho non credo che abbia mai lavorato con un regista stile Pizarro, Xavi o Pirlo. Cerca qualcuno come Xhaka, uno che abbia il piede buono ma soprattutto sia importante dal punto di vista fisico».
Il mercato giallorosso in entrata è bloccato dagli esuberi che non si riescono a piazzare. Cosa pensi di questa situazione?
«Non è facile per nessuno, né per i giocatori né per la società. Certo non è carino trovarsi a lavorare a parte, quindi anche i calciatori alla fine vorranno trovare una soluzione. Spero che comunque si arrivi a un punto d'incontro che renda felici tutti».
Al di là del lavoro sul mercato, cosa hai pensato quando la Roma ha annunciato Mourinho?
«Sono stato sorpreso, come tutti. Non ce lo aspettavamo. Questa società ci sta abituando a lavorare in quella maniera lì, che ogni tanto tirano fuori qualche sorpresa. Per me lo ha fatto ancora una volta lasciando andare Dzeko perché pensavo che certamente avrebbe iniziato la stagione con la Roma. Poi sono andati a prendere un attaccante comunque di livello come Abraham, quindi va dato atto a quello che sta facendo la società, anche a livello silenzioso, diversamente da come eravamo abituati alla Roma».
La 7 che indossavi tu alla Roma ora ce l'ha Lorenzo Pellegrini. Pensi che questa possa essere la stagione della definitiva consacrazione?
«Prima di tutto mi dispiace che nei suoi confronti ci sia ancora un po' di divisione nella piazza. Quello che io gli ho sempre chiesto è di avere più continuità di rendimento nel gioco, tutto qui. Poi lui è davvero forte e ha i colpi giusti. Quando riuscirà ad essere costante nelle partite vedrete che le critiche, che comunque sono eccessive, piano piano spariranno».
C'è un altro giocatore che i romanisti hanno dovuto aspettare tanto, Nicolò Zaniolo.
«Lo aspetto anche io» (ride, ndr)».
Cosa hai visto in lui in questo inizio stagionale? Cosa può dare alla Roma?
«Io penso che lui a livello tecnico sia il migliore della rosa, senza dubbio. Noi da romanisti lo stiamo aspettando da due anni per colpa dei tanti infortuni che lo hanno fermato. Adesso però ha finalmente la possibilità di fare bene con una rosa che è già motivata e gioca proprio intorno a lui. In queste prime partite ha fatto vedere cose ottime».
Quale deve essere l'obiettivo della Roma in questa stagione?
«Arrivare nei primi quattro posti, per quello che stanno dimostrando, poi bisogna vedere anche cosa fanno le altre. E comunque hanno preso un allenatore con l'obiettivo preciso di tornare in alto».
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