Mourinho, la difesa registrata e le risorse Kumbulla e Ibanez
Smalling-Mancini e dietro di loro, carichi, ci sono l'albanese e il brasiliano (anche alla Chivu) per sistemare il reparto arretrato.
La Roma è in luna di miele con Mourinho e in qualche modo è inevitabile a inizio stagione e quando parte un nuovo corso. Sorrisi e gruppo unito, nel lavoro, nell'intensità. Un team building a cui José Mourinho ha tenuto molto, fin dal suo arrivo, anzi, anche da prima, con i vari contatti avuti con i leader della squadra e la sua comunicazione social.
Un lavoro quello del tecnico portoghese che è partito da concetti semplici, per rimotivare un organico che da più parti - e forse in larga misura anche nella testa di Mou - era descritto come un potenziale inespresso. Intensità, solidarietà, compattezza. Primo non prenderle. Un principio che spesso nel calcio ha portato a grandi successi. Primo non prenderle, da qui è partito fondamentalmente il percorso di Mourinho, da una difesa meglio registrata rispetto al recente passato. Che non vuol dire per forza fare "catenaccio", ma partecipare tutti - gli attaccanti per primi - alla difesa della roccaforte. Perché poi la qualità c'è, dal centrocampo (sempre in attesa di qualche regalino da Tiago Pinto) in su, ma anche in difesa, dove a tutti Mourinho chiede di giocare il pallone, con raziocinio, e concretezza. Da qui è ripartito Mourinho, dalle certezze come Mancini e Smalling, due centrali di esperienza e di qualità. All'italiano deluso per l'esclusione da Euro2020 e all'inglese reduce da una stagione pessima soprattutto per quello che attiene la sua condizione fisica il portoghese sta già affidando il ruolo di "titolari" (li ha provati quasi sempre insieme nelle amichevoli), perché sa che dietro di loro c'è un'altra coppia affidabile. Quella composta da Roger Ibanez e Marash Kumbulla. Per loro la mission sarà quella di convincere Mourinho ad affidargli una maglia più spesso possibile: le partite sono tante, José li stima, li ha confermati in sede di mercato. Per il brasiliano si paventavano offerte monstre che non sono arrivate, Mourinho lo ha provato anche come esterno sinistro all'occorrenza e in emergenza, alla Chivu. L'albanese per caratteristiche, per la sua concretezza e i margini di miglioramento, piace allo Special One. Nelle due fasi del ritiro di preparazione alla stagione nuova Mou ha parlato molto con i giovani, dando loro consigli e facendoli sentire importanti per il progetto: «Alla Roma non temi le grandi sfide, le desideri», ha scritto l'altro ieri sui social Max, come lo chiamano gli amici e i familiari. Per l'ex Hellas Verona sarà una stagione importante, dopo le aspettative generate dal suo acquisto tutt'altro che economico per il club e una prima annata anche sfortunata a causa del Covid e infortuni. Mourinho coccola i suoi ragazzi e a loro chiede il massimo, anzi, qualcosa in più. Che, almeno per ora, tutti sono pronti a dare.
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